A cura della Redazione
I sindaci dei comuni del sistema territoriale denominato “Miglio d’Oro”, vale a dire Ercolano, Pompei, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e San Giorgio a Cremano si sono incontrati la settimana scorsa a Palazzo De Fusco per promuovere la costituzione di un Tavolo Istituzionale Locale (Til) con Ente promotore il comune di Castellammare di Stabia (città con il maggior numero di abitanti). L´intento è quello di predisporre progetti per accedere al finanziamento di 10 milioni di euro per rivalutare il patrimonio archeologico dell´area. Va precisato, però, che la torta deve essere divisa tra i partecipanti al tavolo, che dovranno approntare progetti riguardanti una serie di azioni coordinate che favoriscano la valorizzazione del patrimonio culturale comune, attraverso una modalità di gestione integrata delle risorse locali (messa in rete) mirata a creare sistemi culturali integrati capaci di innescare sviluppo economico del comprensorio. In poche parole, la logica che sta dietro al finanziamento è di creare tra i comuni del comprensorio una partecipazione ad un progetto consortile in cui ogni intervento sia il tassello di un puzzle. E’ espressamente previsto nel bando che la prima riunione del Til deve essere presieduta dall’assessore ai Beni culturali della regione Campania. A tal fine, le fasce tricolori del Miglio d’Oro hanno inviato una lettera all’assessore regionale Riccardo Marone in cui si chiede la convocazione del tavolo che darà partenza al meccanismo di richiesta di finanziamento che dovrà essere pronto entro il 27 febbraio (scadenza del bando). L’attività del P.O. FESR Campania 2000/2006 ha comportato, per quanto attiene al patrimonio culturale, una massiccia azione di recupero, salvaguardia, messa in sicurezza, promozione e valorizzazione di un gran numero di emergenze architettoniche e archeologiche, altrimenti destinate all’abbandono e al degrado. Si è trattato di iniziative che hanno consentito la restituzione alla fruibilità pubblica di numerose opere architettoniche, monumentali e archeologiche, da molto tempo non visitabili. La nuova strategia mira a chiudere l’intervento con la costruzione di sistemi integrati in cui le iniziative dovranno proporsi quali azioni, legate ad esigenze del territorio di riferimento, inserite in un sistema in cui ogni singolo bene diventa componente di un “insieme” capace di innescare sviluppo economico locale. MARIO CARDONE