A cura della Redazione
Le prime delusioni dell’Amministrazione D’Alessio per il 2010 riguardano le famiglie indigenti. Derivano da un bilancio comunale in crisi profonda. L’Amministrazione ha comunicato che mancano i soldi per applicare il recente (reiterato) accordo tra l’assessore ai servizi Sociali, Ferdinando Uliano, e le organizzazioni sindacali territoriali, che prevedeva lo sgravio del 50% della spesa sulle bollette della spazzatura per le famiglie con meno di 10mila euro l’anno. Risale a tre anni fa la prima delibera (già adottata da tempo da altre amministrazioni comunali) ma il consiglio comunale all’unanimità decise, allora, di rispedirla al mittente con la scusa che si doveva rivedere la parte contabile. Da allora sono passati tre anni. Si susseguono ad intermittenza proclami e comunicati stampa sull’intesa raggiunta con i sindacati in materia di perequazione fiscale per le fasce deboli. Ai proclami, però, non hanno fatto seguito i fatti. L’amministrazione ha preferito lasciar perdere, anche se la spesa preventivata non è eccessiva (intorno alle 50mila euro l’anno). Vale a dire, per esempio, più o meno la stessa cifra erogata per le luminarie natalizie. L’argomento del bilancio anemico di Pompei è all’ordine del giorno, dopo l’ultima batosta alle casse del Comune, dovuto agli oneri straordinari di ristrutturazione delle Case Operaie (che sono di proprietà del Santuario). La stretta economica non è, però, al dire dei sindacati, un alibi valido per l’esecutivo di Claudio D’Alessio, anche se i capitoli di spesa del bilancio, a destinazione rigida, non consentono l’utilizzo libero degli stanziamenti regionali, su base consortile, del comparto sociale. Fondi che ammontano per il 2010 a 350mila euro rendendo il Vicesindaco Uliano l’eccezione del suo esecutivo: unico assessore ricco di una giunta in difficoltà. Il vice di D’Alessio però non è abilitato a spenderli liberamente. Sono soldi vincolati alle iniziative di assistenza del cosiddetto terzo settore. In altre parole l’assessore al comparto sociale non è in grado di ritagliare 50mila euro dagli stanziamenti regionali per contribuire alla spesa delle bollette della spazzatura delle famiglie povere di Pompei. E’ una giustificazione che vale per l’Amministrazione D’Alessio? Ai sindacati pare proprio di no. In questo periodo di crisi tutte le amministrazioni comunali sono costrette a tagliare le spese, ma si guardano bene dal sospendere gli aiuti alle persone in difficoltà. Un criterio che a quanto pare è applicato a Pompei. MARIO CARDONE