A cura della Redazione
Si è aperta unaspra polemica tra i sindacati dei lavoratori ed il Ministro Sandro Bondi sullattribuzione del merito di aver prodotto lincremento di presenze negli Scavi archeologici vesuviani (e nei siti culturali della Penisola) con liniziativa delle aperture straordinarie di Natale e Capodanno. Liniziativa di tener aperti Scavi archeologici e Musei (a Pompei ed Ercolano il Commissario straordinario Marcello Fiori ha organizzato concerti di musica classica) scaturisce da un accordo quadro con i sindacati che vede i siti vesuviani in prima fila. Primi non solo per il numero delle presenze (a Natale, nonostante la pioggia, a Pompei sono stati staccati 20mila biglietti) ma anche per liniziativa esemplare che oggettivamente è vecchia di parecchi anni. Ora il commento del ministro Bondi, di attribuire il merito dellincremento di presenze allazione del Direttore Generale Mario Resca, ha fatto saltare dalla sedia il segretario generale della Uil, Gianfranco Carasoli: E vero esattamente il contrario - ha obiettato -. Liniziativa di aprire i battenti a musei ed aree archeologiche nei giorni festivi non è del Ministero ma delle organizzazioni sindacali che l11 dicembre hanno proposto e sottoscritto il progetto delle aperture straordinarie. Bondi dimostra di essere bugiardo accusa Cerasoli non sa di cosa parla perché da parte di Resca non era stata avanzata alcuna idea in proposito. Il merito, secondo il sindacalista, attiene esclusivamente al Sindacato, al contrario di quanto affermato nel comunicato stampa del Ministero dei Beni culturali. Aumento di presenze che sarà presumibilmente bissato in occasione di Capodanno. Detto comunicato si legge in una circolare sindacale - dimostra che il ministro Bondi é irriconoscente nei confronti dei lavoratori che hanno il merito del rilancio dellimmagine del Ministero, dei Musei e delle aree archeologiche. Comè noto i siti espositivi del Ministero dei Beni Culturali (Musei e parchi archeologici) per disposizione di legge a Natale e Capodanno restano chiusi. Solo Pompei, Ercolano ed i siti archeologici vesuviani fanno eccezione, ma è una tradizione che oramai si ripete da anni.
MARIO CARDONE