A cura della Redazione
“Il commercio del centro si sta spegnendo” è lo slogan che è girato ieri su un volantino per tutti i negozi di Pompei. Accompagna la manifestazione di protesta dei commercianti del centro cittadino che ieri (dalle ore 17 alle ore 18) hanno partecipato alla serrata dei negozi. Si tratta di una forma di protesta che è una novità per il centro turistico vesuviano, nel senso che è la prima volta che si decide concordemente la chiusura dei negozi in un settore poco compatto. Punta a mettere i evidenza il disagio della categoria per la crisi economica, che colpisce inevitabilmente il commercio e tutto il settore terziario di Pompei (alberghi e turismo) ma i manifestanti con la loro protesta vogliono mettere in evidenza anche l’inadeguatezza dell’Amministrazione comunale per quanto riguarda il livello dei servizi (parcheggi, igiene urbana, vigili urbani, dissesto stradale ecc). I commercianti di Pompei sono rimasti particolarmente delusi per la povertà delle iniziative (illuminazione ed eventi) per richiamare visitatori e turisti in occasione delle festività natalizie. Ieri mattina una delegazione ha incontrato il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio. Nel corso del colloquio ha esposto le rivendicazioni sul tappeto e ricevuto spiegazioni dal primo cittadino sui dettagli per le luminarie di Natale (costo 30mila euro) e degli spettacoli (costo 15mila euro) che la giunta ha previsto nell’ambito di un bilancio asfittico per le note vicende rivenienti dal comparto dei lavori pubblici. Nel corso della riunione a Palazzo de Fusco sono stati anche contestati i vertici delle associazioni di categoria, poco attivi ma soprattutto senza canali informativi tra la base e l’esecutivo cittadino. A questo punto ci sarà un chiarimento interno all’Ascom e dell’associazione degli albergatori di Pompei definire se è sempre valido il mandato da anni nelle mani di Ferdinando Pellly (ASCOM) e Rosita Matrone (Associazione degli albergatori di Pompei). Se i commercianti del centro fanno la serrate quelli della periferia sono alla bombola d’ossigeno. Senza luminarie, con servizi fondamentali inadeguati (per esempio la tenuta del verde e la raccolta della spazzatura) ma soprattutto sempre sul filo dell’emergenza. Ieri si è aperta una nuova crepa a via Nolana nello stesso punto di pochi giorni fa, con caos del traffico verso i paesi vesuviani e la sospensione dell’irrogazione idrica. MARIO CARDONE