A cura della Redazione
E’ entrato ieri nella fase dibattimentale il processo penale presso il Tribunale di Torre Annunziata sul caso dell’imprenditore pompeiano che lo scorso febbraio ha denunciato i suoi aguzzini. Quando in un´aula è stata ascoltata la vittima del tentativo di estorsione, il mobiliere Andrea Lo Russo ha reso testimonianza della sequenza di minacce che lo hanno visto vittima. Prima ci sono state intimidazioni nei suoi confronti ma le minacce presto si sono trasformate in fatti, quando la notte del 23 febbraio subì un attentato incendiario. La sua automobile ed il camion parcheggiati davanti alla sua proprietà furono dati alle fiamme cagionando danni e molta paura all’imprenditore. L’uomo, però, trovò il coraggio civile di denunciare i suoi aguzzini, rivolgendosi all’associazione Alilacco che gli ha assicurato tutela giuridica e conforto morale. Accanto a lui, ieri era seduto nell’aula di Tribunale il presidente dell’associazione, Amleto Frosi, costituitosi parte civile nel processo che al momento vede, come unico imputato, Vincenzo Oliva, pregiudicato con precedenti specifici. Tentata estorsione, lesioni e danneggiamento a seguito di incendio doloso, sono le imputazioni contestate al pregiudicato. Resta alta l´attenzione del comune di Pompei nei riguardi dei fenomeni malavitosi e, in particolare, del racket. Assieme all’Amministrazione si batte l´associazione Alilacco, guidata da Amleto Frosi che s’insediò a Pompei nel febbraio del 2007 e da allora prosegue interrottamente a combattere estorsione ed usura, fenomeno che si sta rivelando molto più presente, di quando si poteva pensare prima, sul territorio di Pompei “Questo processo non è altro che la conferma che nel 2007 l´Amministrazione comunale aveva visto bene”, è il commento del primo cittadino, Claudio D’Alessio, che ha avuto il merito di invitare a Pompei Frosi e la sua associazione a collaborare con il Comune. “Da allora, il nostro comune impegno ha cominciato a dare i propri frutti. Un plauso va all´associazione Alilacco che da tempo porta avanti una campagna di sensibilizzazione sul territorio. Il messaggio che, anche in questo frangente, va ribadito è che gli imprenditori non sono soli. La città di Pompei è, e sarà sempre al fianco dei cittadini e degli onesti lavoratori che, invece che sottostare al giogo della malavita, alzano la tesa e denunziano i loro aguzzini". Medesima la soddisfazione espressa dall´assessore alla Legalità e Trasparenza, Cramela Loster, per la quale “il segnale di impegno dato dall’amministrazione per il trionfo della cultura della legalità è fortissimo. Il nostro sostegno alle vittime del racket è completo e incondizionato”. MARIO CARDONE