A cura della Redazione
Nell’attesa che arrivi la conferma ufficiale della nomina ad assessore della Loster (pare ci sia stato un disguido di comunicazione, il sindaco D’Alessio ieri intendeva solo far sapere all’opinione pubblica le pressioni nei suoi confronti del commissario cittadino IDV) si riapre la corsa alla presidenza del consiglio comunale. Già due sedute precedenti hanno visto il rimando della votazione. Ciro Serrapica è rimasto provvisoriamente sulla poltrona più ambita del parlamentino pompeiano. La prossima volta non ci possono essere più rimandi, altrimenti c’è il rischio di suscitare difficoltà nella gestione degli equilibri interni della maggioranza. A questo punto, se la Loster entra in giunta, è molto probabile che Serrapica prevalga su Matrone. Inutile dire che in questi giorni gioca sulle decisioni di nomina del sindaco anche la disputa congressuale. Notoriamente il segretario cittadino (espressione politica di Claudio D’Alessio) si presenta con una lista diversa da Carmine Lo Sapio (portavoce del gruppo “Unità e Impegno” che parteciperà compatta al congresso, alcuni componenti come iscritti altri come simpatizzanti). Ieri Lo Sapio ha tenuto una riunione dei suoi fedelissimi per organizzare al meglio la sua campagna elettorale. Si sente nell’aria l’elettricità della contrapposizione, anche, in fin dei conti, le due liste contrapposte corrono entrambe per Bersani ed Amendola. Niente di più facile che le scelte del sindaco siano influenzate dal clima di rivalità che si respira in questi giorni nel suo partito. Agli occhi della gente nessuno può prendere (anche se autorevole) più voti del dirigente del partito Democratico che rappresenta a Pompei il primo cittadino, leader incontrastato e riconosciuto, fino ad oggi. In una cittadina come Pompei è una considerazione che conta. Niente di più probabile che si trovi all’ultimo momento un’intesa al fine di scongiurare uno scossone, che potrebbe essere fatale sull’assetto di maggioranza e quindi anche amministrativo. MARIO CARDONE