A cura della Redazione
Tornano i disagi per i turisti che arrivano a Pompei per visitare gli Scavi archeologici più famosi d’Europa. Due ore fuori ai cancelli (dalle 8,30 qlle 10,30) ad aspettare che si svolga l’assemblea sindacale dei custodi e le maestranze interne per i visitatori che si sono anticipati per l’apertura. Il Segretario Generale della Uil Mibac Gianfranco Cerasoli nel corso del dibattito con i dipendenti degli Scavi archeologici di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e Boscoreale si è detto contrario alla volontà espressa da più parti (sempre nell’ambito della classe lavoratrice) di chiudere per il riposo settimanale gli Scavi di Pompei la giornata del martedì, al pari di quanto avviene al Museo archeologico di Napoli e negli altri musei d’Italia. Ha sostenuto, al contrario, che i musei e le aree archeologiche bisogna tenerli aperti. Anzi, va aumentata la possibilità della loro fruizione da parte dei turisti. Cerasoli ha però contestato al Ministero dei Beni Culturali che nel sito archeologico di Pompei e nel Museo Nazionale di Napoli il personale lavora anche per coprire la mancanza di organico di oltre 500 unità, svolgendo quindi un lavoro triplo rispetto all’ordinario. “Per questo (il personale) deve essere pagato non solo regolarmente ma devono essere individuati meccanismi incentivanti per premiare la maggiore produttività di tutto il personale”. L’argomento remunerativo che il leader sindacale ha illustrato anche al Commissario Fiori a cui ha chiesto il progetto Industriale di tutte le attività di valorizzazione e di messa in sicurezza degli Scavi, incontrando attenzione sull’argomento che è necessario reperire risorse per incentivare il personale. Per la riunione fissata tra Soprintendente, Commissario ed organizzazioni sindacali per il prossimo 8 ottobre la Uil e i lavoratori si aspetta un chiarimento sulle strategie e sugli obiettivi che si vogliono mettere in campo per rilanciare Pompei ma anche Napoli , senza pregiudizi ideologici ma con la consapevolezza che la sfida è aperta a tutti. MARIO CARDONE