A cura della Redazione
Se fossero fondate notizie ed argomentazioni giuridiche portate in dibattito del consiglio comunale di ieri dal binomio Pdl Genovese-Sorrentino (anche Tortora Udc ha detto la sua) tre consiglieri comunali della maggioranza (Antonio Palomba, Alfredo Benincasa e Raffaele Marra) ed un assessore (Pasquale Avino) sarebbero costretti a lasciare la poltrona. Subentrerebbero al loro posto i primi non eletti, mentre l’assessore sarebbe sostituito dal sindaco. Il rapporto tra maggioranza ed opposizione rimarrebbe lo stesso: vale a dire 15 contro cinque. Sarebbero, però, probabilmente dichiarate invalide le delibere comunali e di giunta di questi tre mesi. Una perdita secca per la città. C’è persino una peggiore prospettiva, anticipata in consiglio da Genovese ma che Alfredo Coppola (candidato del Centro Democratico) minaccia con un’azione giudiziaria: lo scioglimento dell’intero consiglio comunale per illegittimità della procedura. In questo caso non ci sarebbe stata l’applicazione alla lettera del dispositivo dell’ufficio elettorale centrale a causa di un errore materiale del verbale. Andiamo con ordine: Palomba, che ha presentato atto di denuncia alle liti per due vecchissime vertenze contro l’Ente Comune, risalente al suo rapporto di ex dipendente, dovrebbe rispondere di dichiarazione di falso relativamente rilasciata in occasione dell’ingresso in consiglio. Alfredo Benincasa e Pasquale Avino non sarebbero eleggibili (sempre secondo Genovese e Sorrentino) per passate contestazioni di abusivismo edile, mentre Raffaele Marra sarebbe incompatibile in quanto cointeressato nella titolarità dell’azienda di onoranze funebri comunali. Ora le persone chiamate in causa si sono ampliamente difese. Palomba ha parlato a sostegno dell’accettazione della rinuncia alle vertenze contro il Comune, approvate a maggioranza. Secca la replica del Marra che ha intimato Genovese a rivedere politicamente la sua dichiarazione politica, per il contenuto si sarebbe riservato in altra sede di chiarire la sua posizione. Per quanto riguarda l’abusivismo è stato lapidario il presidente provvisorio Serrapica: “In materia urbanistica c’è incompatibilità solo in caso di contenzioso”. In privato i quattro politici menzionati hanno espresso sentimenti di rivalsa. Intendono tutelare rigorosamente la loro privacy, violata, a loro dire, da interventi di basso profilo. Inoltre c’è tra loro chi assicura che in consiglio comunale è stato detto il falso nei suoi confronti. MARIO CARDONE