A cura della Redazione
L’Amministrazione di Pompei riparte dallo stesso punto dove aveva lasciato ma nel frattempo è sorto qualche problema in più. Resta per il primo cittadino, arbitro riconosciuto e legittimato dal largo consenso del corpo elettorale, il compito di sciogliere i nodi per il completamento del quadro istituzionale del Comune di Pompei. In estate sono stati nominati sei assessori su sette previsti dallo statuto. Le liste che hanno sostenuto il sindaco sono complessivamente nove che secondo gli accordi hanno diritto ad almeno un posto nell’esecutivo cittadino. Solo la lista del partito democratico sono toccati due assessori. Dal momento che deve essere nominato l’assessore mancante resta alla leadership di Impegno Democratico (vale a dire Lo Sapio) dare indicazioni per la settima poltrona. Per la nomina della presidenza del consiglio Comunale rimane l’investitura provvisoria del consigliere anziano Ciro Serrapica nell’attesa che si risolva la disputa IDV tra consigliere comunale (Raffale Matrone) e commissario (Alfredo Rosalba). Il primo vuole fare il presidente del consiglio mentre il secondo preferisce l’assessorato. D’Alessio è rimasto prudentemente sul guado del fiume. Tutto lascia pensare che la formazione (ex mastelliana), provvisoriamente accasata IDV per la fase elettorale stia preparando un altro trasloco. Resta da liquidare il conto a “Cristiano Popolari” del consigliere Conforti e “Pompei è” di mister preferenze, Attilio Malafronte (434 preferenze). Alle due liste dovrebbero andare presidenza e direzione generale della società Aspide, che insieme a parte del patrimonio immobiliare del Comune di Pompei (riveniente da un’eredità) gestisce la locale casa di riposo per anziani. I due consiglieri comunali però, nel frattempo hanno fatto nascere a Pompei la sezione dell’MPA, chiedendo conseguentemente visibilità a livello di esecutivo. Sull’argomento ad interpretare il pensiero del primo cittadino è il solito Carmine Lo Sapio “Adesso sarà fissato un organigramma sulla base dei dati elettorali. Tra un anno ragioneremo sulla base delle novità politiche”. MARIO CARDONE