A cura della Redazione
Scavi di Pompei, venduti chiavi in mano, a qualche Società straniera? L’ipotesi è azzardata ma è la logica conclusione di una recente proposta dell’Onorevole Buttiglione, immediatamente contrastata dal segretario generale della UIL, Gianfranco Cerasoli. “Un politico che ha ricoperto incarichi di Governo acquisisce un minimo di conoscenza rispetto al Ministero dove è stato – ha sbottato Cerasoli, nei confronti del leader UDC -. Non è il caso dell’Onorevole Buttiglione, che poco e male ha fatto quando era Ministro. Lo conferma oggi – ha concluso Cerasoli - con la proposta di vendere musei, chiavi in mano, agli stranieri”. La polemica è nata a seguito dei tagli di oltre 1 miliardo e mezzo di euro, operati nei confronti delle risorse del Mibac. In altre parole, mancanza di mezzi a disposizione significa che se ne vanno a benedire tutti i progetti di scavi e di restauro delle case antiche di Pompei, che dovevano far aumentare il numero dei turisti. Visitatori, fortunatamente, ne arrivano tutti i giorni, e tanti, nel Centro turistico vesuviano, nonostante i flop dell’Amministrazione pubblica per promesse mancate da parte del governo. Il commissario governativo all’emergenza, Fiori, non si è fatto più vedere a Pompei. Lo stesso vale per il dirigente Ept, Scalabrini, anche lui, a quanto pare, inamovibile dalla poltrona napoletana. Il risultato per l’estate turistica 2009 è sotto gli occhi di tutti. A parte l’iniziativa delle visite notturne, il resto è zero assoluto per una località turistica come Pompei, destinata ad essere l’ombelico della Regione Campania. Il fondo sarà raggiunto la fine di agosto, quando andrà in pensione il Sovrintendente archeologo della SANP, Pietro Giovanni Guzzo, l’unico che coltivava un progetto serio di miglioramento per il parco archeologico più visitato d’Europa. Per la sua sostituzione non sono stati fatti ancora nomi. Tutto lascia pensare che la scarsezza di risorse economiche suggerisca ai vertici del Ministero dei Beni Culturali di mettere un’altra pezza, quale potrebbe essere l’iniziativa di accorpare Pompei ad un sovrintendente che già opera altrove. MARIO CARDONE