A cura della Redazione
Il rilievo dato da Palazzo De Fusco alla rivendicazione avanzata dal Rosalba, commissario cittadino IDV, di un assessorato nella giunta targata D’Alessio, sul fronte della legalità e della trasparenza, lascia pensare che c’è da parte del Sindaco tutta l’intenzione di accontentarlo. Ne conseguono nuovi scenari, relativamente alle due poltrone in esecutivo e di direzione del parlamentino cittadino. Diventa a questo punto probabile una presenza rosa in giunta con Lilly Loster, prima non eletta in lista IDV. La Loster (di d.n.a. democristiano) si è immediatamente allineata all’indirizzo del primo cittadino di animare un partito sfitto, dopo il divorzio consumato con il consigliere comunale Attilio Malafronte e prima dell’approdo dei transfughi Udeur. Alla presidenza del consiglio comunale, a questo punto, parte di rigore la candidatura per Ciro Serrapica. Si tratta del consigliere comunale primo eletto del Partito Democratico. E’ un’icona della sinistra a Pompei. Consigliere comunale prima con i comunisti poi man mano nelle successive derivazioni politiche. Era approdato recentemente al Partito di Rifondazione Comunista di Bertinotti (candidato alle provinciali) per poi rientrare nella casa della sinistra moderata riformista. Nel bene e nel male l’ultimo ventennio della politica di sinistra pompeiana porta la sua impronta. Ex dipendente dei cantieri navali in una città in cui era assente la classe operaia ha avuto l’intuito di giocare sulle rivalità centro-periferia e di ricavarsi un ruolo nelle divisioni democristiane sulla gestione del potere a Pompei. In questa nuova fase amministrativa non ha richiesto per se incarichi di esecutivo per lasciarsi le mani libere nella politica, anche perché gli toccava il compito, unico superstite, di rimettere insieme i cocci di un ceto politico in lenta agonia. Rispetto alla prospettiva dell’incarico di prestigio di dirigere i lavori del consiglio comunale ha fatto capire che acconsentirà se a chiederglielo sarà il primo cittadino Claudio D’Alessio. MARIO CARDONE