A cura della Redazione
L’Accademia Nazionale dei Lincei ha attribuito al professore Pietro Giovanni Guzzo il Premio 2009 per l’Archeologia. Il numero uno della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha ricevuto l’11 giugno l’ambito riconoscimento per i contribuiti a stampa ed i meriti professionali. Il lusinghiero riconoscimento ne premia l’attività. Guzzo ha fatto molto per l’archeologia e per i beni culturali del territorio vesuviano. Basti l’esempio di mostre con reperti degli Scavi di Pompei, Ercolano e Stabia esposti nei musei di tutto il mondo al fine di promuovere l’interesse nei confronti dell’archeologia dell’impero romano, molto presente a Napoli e provincia. Lodevole l’iniziativa di far diventare l’antica città di Pompei, sepolta il 79 d.c. insieme ad Ercolano dalla lava del Vesuvio, un cantiere di ricerca scientifica a cielo aperto, frequentato da università e fondazioni culturali dell’intero globo terrestre. A settembre il soprintendente Guzzo, dopo una decina d’anni passati alla direzione della Soprintendenza di Pompei (si era insediato nel 1995) lascia il servizio attivo presso il Ministero dei Beni Culturali per raggiunti limiti di età. Resta sul nostro territorio il risultato della sua attività ed al rimpianto di perdere la sua attività di scrupoloso di dirigente dello Stato la salvaguardia del patrimonio culturale. Guzzo è una figura d’altri tempi di cui si sta perdendo lo stampo. In un delicato comparto d’attività di vigilanza non è mai sceso a compromessi. La commissione dei Lincei ha riconosciuto all’unanimità che la sua attività si è svolta nel pieno interesse dell’amministrazione statale dei Beni Culturali, specificatamente nel campo della tutela in diverse regioni e aree culturali della penisola italiana, viene segnalata la sua dedizione con continuità ed autorevolezza a ricerche specialistiche. Non meno significativo è stato l’impegno editoriale e l’impegno negli allestimenti delle mostre all’estero con lo sguardo attento al comparto della comunicazione pubblica ed alla fruizione dei siti culturali. E’ stato protagonista di una fase di gestione del MIBAC di grande apertura al mondo dell’economia, con l’appalto di servizi aggiuntivi (book shop, servizi didattici, deposito bagagli, ristorante ecc.) tesi a creare nuove opportunità di reddito. MARIO CARDONE