A cura della Redazione
"Il primo circolo didattico di Pompei non ha ancora un nome". Con queste parole è stato risolto un giallo che incuriosiva il microcosmo legato in qualche modo alla più antica scuola della città vesuviana. E’ toccato alla dirigente scolastica, Nadia Citarella, chiarire l’equivoco che era nato dopo che un manifesto che citava il primo circolo come istituto “Luigi Leone” anziché “Rosa Cecchi” che rientra nella tradizione orale della gente. Il nominativo di Leone si riferisce ad un ex direttore del primo circolo didattico di Pompei, recentemente scomparso, mentre quello di Cecchi risale ad un periodo più antico, più o meno agli albori della scuola di piazza Schettino. Inutile dire che nella città mariana si sono formati subito due partiti. Le anziane maestre in pensione e qualche nostalgico dei vecchi metodi scolastici parteggiava per la Rosa Cecchi, mentre gli ex colleghi del Leone (ex amministratore della città e persona molto vicina alla gerarchia cattolica locale) si sono immediatamente schierati a suo favore. La dirigente scolastica Citarella e, per il Comune, il consigliere delegato Pasquale Avino hanno chiarito il mistero. La complessa pratica d’intitolazione del primo circolo didattico (che vede implicati l’amministrazione locale e più di un Ministero) non è stata mai avviata se non ultimamente dalla stessa Citarella che (come lei stessa ha riferito) ha optato per il nominativo di Leone sulla base della più ampia consultazione tra il corpo insegnante, le famiglie degli scolari e la società civile di Pompei. Anche il fatto che non siano passati ancora dieci anni dalla morte del Leone pare che non abbia più efficacia in quanto legge attualmente non più applicata. Per la denominazione ufficiale si dovrà quindi attendere l’espletamento avviato dalla Citarella ma tutto lascia pensare che il nome dei primo circolo didattico sarà “Luigi Leone”. L’Amministrazione comunale pare orientata a deliberare in tal senso. Vuol dire che i nostalgici della docente Rosa Cecchi il suo ricordo se lo porteranno nel cuore. MARIO CARDONE