A cura della Redazione
“Il Comune di Pompei non applica il rimborso dell’IVA ai contribuenti perché il prelievo fiscale a fronte del servizio (che secondo le recenti disposizioni deve essere coperto al 100% del costo riportato a bilancio) avviene mediante l’applicazione di una tassa, non in base ad una tariffa”. La risposta del funzionario dell’ufficio fiscale del Comune di Pompei, dottoressa Padulosi, ha eliminato ogni possibile riserva sulle aspettative che si erano formate nell’utenza locale riguardo al diritto del rimborso parziale della Tarsu che era stata precedentemente pagata. Attualmente, a Pompei, per un appartamento privato l´importo ammonta mediamente a 3,50-4 euro per metro quadrato. La notizia si era sparsa per tutta la città a seguito dell’interpretazione “allargata” che le associazioni dei consumatori avevano dato ad una recente sentenza della cassazione. Invece anche per l’utenza di Pompei non c’è niente da fare. Non spetta il rimborso. Bisogna pagare fino all’ultimo centesimo. L’unica aspettativa è quella di veder garantito, quanto meno, un servizio efficiente. La parte preponderante del suo costo complessivo riviene attualmente dallo smaltimento dei rifiuti differenziati, non come erroneamente si crede, dal prelievo dai punti di raccolta della città presso esercizi pubblici, fabbriche, depositi ecc. e dalle abitazioni private. Il servizio di prelievo dal mese di luglio dell’anno scorso viene effettuato con il servizio “porta a porta”. E’ sul versante degli smaltimenti dei rifiuti (umido, secco, vetro, metallo ecc.) che si devono avventurare le politiche di risparmio nella città di Pompei e degli altri comuni della provincia di Napoli. Per esempio (come pare sia nel programma dell’Amministrazione in carica) si possono formare consorzi con i comuni confinanti per la lavorazione dell’umido, che attualmente viene spedito a lunga distanza, con una notevole incidenza del costo del suo trasporto su quello complessivo di smaltimento. MARIO CARDONE