A cura della Redazione
E’ di dominio pubblico presso gli uffici di via Villa dei Misteri della SANP la notizia, non ancora ufficiale, che Marcello Fiori dovrebbe lasciare la poltrona di commissario straordinario. Si è sparsa la notizia dopo che gli ex dipendenti del ristorante Turistico che dovevano incontrarlo hanno ricevuto una disdetta dell’appuntamento con la motivazione che Fiori sta per lasciare l’incarico. Il nome del suo possibile sostituto, che in questi giorni è sulla bocca di tutti, è quello di Diana de Feo, senatrice azzurra molto nota, in quanto moglie del giornalista televisivo Emilio Fede. Sulla sua eventuale nomina si attendono ancora conferme, anche perché il suo nome è circolato precedentemente in occasione delle altre due nomine in cui invece è poi prevalsa la scelta interna alla Protezione Civile di Bertolaso. Il commissariamento contro l’emergenza degli Scavi archeologici di Pompei, successivamente esteso agli altri siti vesuviani, è stato decretato dal governo Berlusconi il sei luglio dell’anno scorso. Era limitato ad un anno. Nel testo di nomina del Prefetto Profili erano precisate le competenze ed i mezzi economici messi a disposizione (dirottati dalle casse della Soprintendenza a quelle della Protezione Civile). Dopo il periodo iniziale di intensa attività sotto i riflettori dei media in cui il Prefetto ha puntato a superare carenze storiche (fontane e bagni pubblici), motivi di degrado (cani randagi all’interno del parco archeologico) ma soprattutto il caos all’esterno del monumento più visitato d’Europa, fatto di mille commerci e mestieri (alcuni inventati per puro accattonaggio) il Commissario all’emergenza è passato agli appalti di servizi ed il fitto di locali del Ministero dei Beni Culturali. Il ventotto febbraio è stato avvicendato con Fiori, che non ha mai preso in mano le redini del comando, prima perché impegnato per l’apertura del termovalorizzatore d’Acerra, successivamente perché chiamato in terra d’ Abruzzo per l’emergenza terremoto. Alla fine la situazione d’emergenza preesistente negli Scavi archeologici di Pompei (anche per mancanza di controlli) si è riformata pari pari, se non peggio. A questo punto la persona che sarà chiamata al comando della gestione amministrativa straordinaria interna ed superamento del degrado esterno ai siti archeologici vesuviani dovrà ripartire da zero. MARIO CARDONE