A cura della Redazione
Nonostante le nuvole è tornato il segno positivo nel turismo archeologico a Pompei. Nei tre giorni di sabato Santo, domenica di Pasqua e lunedì dell’Angelo si sono registrate ai botteghini di Villa dei Misteri, Porta Marina e Piazza Anfiteatro, complessivamente 26.566 presenze, vale a dire il 22% in più rispetto alle 20.670 dell’anno precedente, in cui c’è stato un clima non certo migliore. Per quanto riguarda la sola città di Pompei, al dato vanno aggiunte le escursioni religiose di pellegrini che vengono al Santuario di Pompei per devozione alla Madonna del Santo Rosario. Al di la di ogni crisi Pompei si conferma una delle mete preferite dai campani per la gita della pasquetta ed i ponti di primavera. Il segno positivo è confermato dal dato complessivo delle visite ai siti archeologici vesuviani, ma attenzione a cantare vittoria: i turisti che sono stati visti girare dentro alle antiche rovine erano di origine prevalentemente regionale. Bisognerà contare gli arrivi delle crociere e dei viaggi turistici organizzati per capire se il dato è fermo o episodico. Se è stata una volta per tutte voltata pagina, rispetto all’immagine negativa che si era procurato il turismo di Napoli e per conseguenza anche di Pompei (area che del resto non è stata mai interessata dalla crisi spazzatura). E’ tradizione consolidata l’apertura dei siti archeologici vesuviani per il primo ponte di primavera. La novità per questo anno è che oltre ai siti vesuviani sono stati fruibili anche quelli dei Campi Flegrei, di Napoli, della penisola sorrentina. Molto apprezzata dalle comitive di gitanti l’iniziativa promozionale Archeologia e Natura nella baia di Napoli, curato dal Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza archeologica. Un vero e proprio viaggio tra la natura e i panorama mozzafiato. Le aree verdi sono state riportate all’antico splendore. A Pompei è oramai tappa obbligata la visita all’orto botanico, ricavato all’interno del sito antico. Alleva le stesse piante che ornavano l’antica città dell’impero romano, sepolta dalla lava del Vesuvio. E’ stato ripristinato il verde, con fondi regionali, anche nelle aree archeologiche di Cuma, Baia, Pozzuoli e Posillipo e della Punta Campanella (penisola sorrentina) oltre, naturalmente a Pompei, Ercolano, Oplontis, villa Iovis e villa Damecuta sull’isola di Capri. Grazie al ripristino dei giardini e degli antichi sentieri è possibile percorrere un suggestivo itinerario natura e l’archeologia. MARIO CARDONE