A cura della Redazione
I loro figli hanno sistematicamente disertato le lezioni. Adesso in trentotto dovranno comparire davanti ai magistrati del Tribunale di Torre Annunziata per rispondere di evasione dell’obbligo scolastico. Per l’ennesima volta, dunque, i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, affidati al maggiore Pasquale Sario ed al tenente Marco Spaziani, hanno messo il dito nella piaga del disagio sociale, facendo emergere spaccati di vita che dovrebbero indurre a riflettere sulla necessità di un’azione costante delle istituzioni presenti sul territorio. Gli istituti nel mirino dei militari della caserma di via Giovanni della Rocca, affidata al maresciallo capo Renato Varriale ed al vice Giovanni di Dio Tito, si trovano nella periferia rurale del paese, nella zona compresa tra via Passanti Scafati e le frazioni Marchesa, Pellegrini e Cangiani. Appena un mese fa in 57 sono stati iscritti nel registro degli indagati custodito presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata per la stessa ipotesi di reato. Nella precedente occasione furono la scuola media “Francesco Dati” di via Papa Giovanni XXIII, il II circolo didattico del Piano Napoli di Villa Regina e l’Istituto tecnico commerciale “Vesevus” ad essere oggetto delle attenzioni degli inquirenti, i quali - in entrambi i casi - hanno agito d’iniziativa, al fine di verificare se nel popoloso comune vesuviano che ha, di recente, eletto la nuova classe dirigente dopo il commissariamento per presenti condizionamenti da parte delle organizzazioni criminali, venisse garantito e tutelato il diritto allo studio e fosse adempiuto l’obbligo di frequenza sui banchi di scuola fino all’età di 16 anni. Secondo gli accertamenti depositati agli atti alcuni bambini si sarebbero assentati per cinque - sei mesi. Un vero e proprio record. Le indagini sono andate avanti per alcuni mesi, fino a quando il personale dell’Arma che opera sul territorio ha esaminato compiutamente i dati contenuti nei registri di classe ed ha, conseguentemente, fatto scattare il deferimento all’autorità giudiziaria per evasione scolastica. Gli inquirenti hanno acquisito i tabulati in possesso delle direzioni didattiche ed hanno, poi, effettuato i rilievi presso le varie famiglie. Il bilancio finale lascia emergere una realtà a dir poco sconcertante