A cura della Redazione
Migliorano le condizioni di salute della tredicenne colpita da una sospetta meningite. Ricoverata al reparto Malattie Infettive dell´ospedale "Cotugno" di Napoli, la studentessa che frequenta la scuola media "F. Dati" di Boscotrecase, non corre seri pericoli. I medici della struttura sanitaria partenopea hanno sottoposto la bambina ad una serie di esami per stabilire la natura della patologia. Occorre, infatti, appurare l’origine della infiammazione, stabilendo se si tratta della forma virale, detta anche “asettica”, che è quella più comune e, di solito, non ha conseguenze gravi, risolvendosi nell’arco di 7-10 giorni, o di quella batterica, più rara e preoccupante. I risultati, tuttavia, si conosceranno soltanto nelle prossime 48 ore. “La ragazza - spiega il primario di virologia, professor Francesco Faella - si mostra tranquilla, compatibilmente con il suo stato di salute”. Confortante è la circostanza che i sintomi della malattia - febbre alta, nausea, irrigidimento della parte posteriore del collo - siano stati riconosciuti abbastanza celermente, facendo scattare le cure del caso. In città, intanto, nonostante gli inviti alla calma, è scoppiata la psicosi del contagio, anche alla luce degli altri episodi denunciati nei comuni del circondario. Diversi cittadini hanno telefonato allarmati al centralino del comune o all’ufficio pubbliche relazioni per avere informazioni. L’Unità Operativa di Prevenzione Generale dell’Asl Napoli 5 si è subito messa in moto per avviare la profilassi che riguarda esclusivamente le persone che sono entrate in contatto con la tredicenne, vale a dire i congiunti stretti ed i compagni di classe. Una equipe di medici ha incontrato il preside dell’istituto frequentato dalla teen ager, professor Giovanni Trotta, ed una rappresentanza di docenti e di genitori degli alunni. I camici bianchi hanno chiarito che gli studenti boscorealesi non corrono alcun pericolo e che, allo stato, non c’è rischio di epidemia. Di qui la decisione di non chiudere il plesso, consentendo lo svolgimento delle lezioni. Ciò nonostante molte famiglie hanno preferito non mandare i figli a scuola, avviando la terapia di prevenzione a base di antibiotici. CALBO