A cura della Redazione
Antonio Carotenuto, scultore di origini vesuviane, provoca alla sua maniera allestendo a Boscoreale un presepio con sagome di compensato dipinto, posizionate ai margini di cumuli di rifiuti nauseabondi. “Un bambino può nascere anche in una mangiatoia ma non nella spazzatura. I fanciulli vesuviani hanno il diritto, come tutti i bambini del mondo, di vivere una vita fuori dai veleni dei grandi”, così spiega Carotenuto l’idea del presepio tra i rifiuti. La provocazione, che vede, tra gli altri personaggi, un pastore offrire alla Sacra Famiglia una pecorella avvelenata dalla diossina e la Madre per eccellenza, la Madonna, girare verso il seno il volto del Bambino per proteggerlo dai miasmi venefici. “Non vuole essere un dito puntato – sottolinea l’artista – ma intende sollevare la cappa di silenzio colpevole sul degrado in cui sta affogando uno dei territori più felici della terra”.