A cura della Redazione

Un'aula dedicata a Matilde Sorrentino e altre tre ad altrettanti magistrati che avevano avuto ruoli di primissimo piano. La cerimonia di intitolazione si è tenuta nella mattinata di giovedì 11 maggio al tribunale di Torre Annunziata, alla presenza di magistrati, avvocati, autorità e parenti. L'evento è stato celebrato dal presidente del tribunale Ernesto Aghina e dal procuratore Alessandro Pennasilico, con interventi tra gli altri anche del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, del procuratore generale Luigi Riello, del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, Gennaro Torrese, e del sindaco della città oplontina, Giosuè Starita.

Matilde Sorrentino è stata una vittima innocente della camorra. Era la madre di Salvatore, un bambino che all’epoca dei fatti, che ebbero inizio nel ‘95, aveva 7 anni. Lei decise di denunciare i pedofili che abusarono di lui nella scuola del rione Poverelli. Dopo la condanna definitiva dei pedofili, nel 2004 fu uccisa a bruciapelo sulla porta di casa sotto gli occhi del figlio, che riconobbe il killer. Quella fu la vendetta degli orchi che 7 anni prima la donna aveva consegnato alla giustizia. 

E a lei è stata dedicata una piccola aula al secondo piano del palazzo di giustizia oplontino, lì dove era partita l'intera vicenda. È stata allestita una stanza per l'ascolto protetto dei minori, e proprio a Matilde è stata dedicata. La targa è stata scoperta dal figlio Giuseppe, accompagnato dalla moglie Lucia e dall'avvocato di famiglia Elena Coccia.

Le altre tre aule penali sono state dedicate a Vincenzo Maria Albano e Maria Grazia Di Somma, rispettivamente presidente e presidente di sezione del Tribunale, deceduti durante la loro permanenza a Torre Annunziata, ed a Corrado Severino, apprezzato pretore di Gragnano e di Torre del Greco, prima di concludere la carriera come presidente di sezione della Corte di Cassazione.

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