«Sono emozionato e commosso». Con queste poche parole Michele Del Gaudio, referente del Presidio di Torre Annunziata di Libera, intitolato a Luigi Pastore e Raffaele Staiano, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'intitolazione alle Vittime Innocenti di camorra, ad opera dell'Amministrazione comunale oplontina guidata dal sindaco Giosuè Starita, del tratto di strada di via Castello che da via Bertone conduce a largo Grazie.

La cerimonia si è svolta nella piazzetta San Luigi ed ha visto la partecipazione di tanti bambini e studenti di tutti gli Istituti torresi. Tra loro, i sindaci dell'Infanzia e dell'Adolescensa, Michele Scognamiglio della scuola "Parini-Rovigliano, e Alessio Oliva, dell'Istituto "Marconi-Galilei", e della preside dei Ragazzi e delle Ragazze, Grazia Ilardi, dell'I.C. "Leopardi". Un evento a cui hanno preso parte il sindaco e la giunta al completo, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Gagliardi, diversi consiglieri comunali, le forze dell'ordine, la Polizia Locale con il comandante Mario Accardo, Carmela Sermino ed il dirigente scolastico del Liceo "de Chirico", Felicio Izzo, entrambi in rappresentanza dell'Osservatorio comunale per la Legalità, Peppe Franzese, presidente del circolo locale di Libera, Liberato Cafiero, fratello di Luigi, ucciso per errore dalla camorra, Don Antonio Carbone ed i ragazzi ospitati presso la comunità-alloggio "Mamma Matilde" dei Salesiani, che ospita giovani con problematiche sociali e che hanno avuto a che fare con la Giustizia, e Giuseppe Auricchio, responsabile Anticamorra del Comune.

«La scelta - ha spiegato il primo cittadino - è stata fatta per legare memoria e futuro. Purtroppo la città deve fare i conti con un passato tragico, in cui tante sono state le vittime innocenti della camorra che, per troppi anni, ha anche zavorrato questo territorio, frenandone lo sviluppo e la convivenza civile. Con questa intitolazione non abbiamo di certo la presunzione di poter sconfiggere la camorra, ma vogliamo affermare un principio culturale, quello secondo cui la città è in grado di rialzarsi, tenendo ben presente e non dimenticando il passato, anche se negativo». Il sindaco ha poi ricordato la professoressa Angela Villani, scomparsa alcuni giorni fa, moglie di Luigi Staiano, imprenditore ucciso anch'egli dalla camorra perché aveva denunciato i suoi estorsori. «Angela era una donna straordinaria - ha detto Starita -, che con orgoglio e dignità ha portato avanti negli anni quella che era la battaglia di legalità del marito. Tante persone hanno perso la vita per mano della camorra e, con questa iniziativa vogliamo manifestare la nostra vicinanza e ridare dignità a tutti i familiari delle vittime innocenti della malavita a Torre Annunziata. Questa strada - ha concluso il sindaco - è dedicata al dolore di una intera comunità che non vuole dimenticare e che, allo stesso tempo, vuole voltare pagina».

Forti le parole di Don Antonio Carbone, sacerdote attivamente impegnato per la legalità: «Questa strada sorge a pochi passi dal Palazzo Fienga. Le pistole che hanno ucciso tante persone innocenti, forse, erano nascoste proprio lì. Lì si decidevano e venivivano pianificati gli omicidi. Ora quel palazzo è murato. Lo Stato ha vinto ed abbiamo vinto tutti noi che ci riappropriamo di qualcosa che avevamo perso, la nostra dignità di cittadini e di essere umani».

«La memoria è lo strumento più potente per tracciare il futuro - afferma il dirigente scolastico Izzo -, per avviare un percorso di rinascita. Da oggi ci saranno persone che abiteranno in via Vittime Innocenti di camorra. Camorra, una parola che non troppo tempo fa si faceva fatica anominare. La speranza è che queste iniziative restino lettera morta. Non bastano eventi simbolici, bisogna agire concretamente. Sta a noi, all'intera comunità fare in modo che non si tramutino nel solito ritornello».

«L'intitolazione di questa strada alle Vittime Innocenti di camorra è un passo importante per la città - ha detto Carmela Sermino, presidentessa dell'Osservatorio per la Legalità e vedova di Giuseppe Veropalumbo -. Ricordare significa far vivere i nostri cari che non ci sono più. E' l'inizio di un cammino nuovo, attraverso il quale dobbiamo riprenderci il nostro territorio».

La cerimonia si conclude con Peppe Franzese che recita i nomi delle undici vittime innocenti ammazzate dalla camorra nel corso degli anni: Matilde Sorrentino, Rosa Visone, Luigi Cafiero, Luigi D'Alessio, Francesco Fabbrizzi, Costantino Laudicino, Andrea Marchese, Raffaele Pastore, Luigi Staiano, Giancarlo Siani, Giuseppe Veropalumbo. Magari, quando ci troveremo a passare da quelle parti, vedendo quelle targa, li ricorderemo e penseremo che un cammino diverso, per la città, è davvero possibile.

(Nella foto di copertina, il sindaco Starita con i sindaci dell'Infaniza e dell'Adolescenza e la preside dei Ragazzi e Ragazze di Libera)

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