A cura della Redazione

E' ormai imminente la chiusura di un altro importante servizio per aziende e cittadini a Torre Annunziata. Dopo la perdita degli uffici INPS e GORI (in quest'ultimo caso è stato istituito un semplice Sportello Amico per l'utenza), la città si appresta ad essere nuovamente "depauperata". La sede dell'Agenzia delle Dogane - Sezione Operativa Territoriale di Torre Annunziata, presente all'interno del Porto oplontino, chiuderà. La motivazione addotta sembra sia collegabile a carenze di natura strutturale della palazzina che ospita gli uffici in cui lavorano quattro funzionari, che renderebbero inderogabile la sua chiusura per motivi di sicurezza. L'attività sarà (o sarebbe) dunque dislocata presso lo scalo marittimo di Castellammare di Stabia. 

La S.O.T. offre un indispensabile servizio in special modo per le aziende del comprensorio vesuviano che utilizzano il Porto di Torre Annunziata come base di interscambio per i materiali trasportati via mare: dalla riscossione dei dazi e dell'Iva allo sdoganamento delle merci importate. D'altronde, lo scalo torrese è a vocazione prettamente commerciale e, dopo quello di Napoli e Salerno, il più importante della Campania. A sottolinearne la natura strategica, anche una delle più importanti società operanti all'interno del Porto, la Solacem, che si occupa della logistica. L'azienda del gruppo dei fratelli Rocco - di cui fa parte anche la ISECOLD (deposito di idrocarburi) - attiva da circa 50 anni, ha scritto una lettera indirizzata proprio all'Agenzia delle Dogane, al Comune di Torre Annunziata e alla Giunta regionale - Direzione generale per la Mobilità, manifestando «il proprio disappunto e la propria preoccupazione. La delocalizzazione degli uffici doganali - prosegue la missiva - determinerebbe un forte rallentamento dei tempi di sdoganamento, con conseguente aggravio dei costi per gli operatori economici, che potrebbero preferire far sbarcare le proprie merci in altri siti portuali limitrofi. E' opportuno - conclude la lettera - adoperarsi in ogni modo al fine di scongiurare tale eventualità».

Addirittura pare sia stato chiesto al Comune - che in ogni caso è soggetto estraneo alla vicenda - di reperire un altro edificio in cui collocare l'ufficio doganale. La decisione di delocalizzarlo a Castellammare - il cui Porto è, diversamente da quello torrese, più focalizzato sul settore turistico - appare in netta contraddizione rispetto al processo di riqualificazione che sta interessando sia il Porto che l'area ad esso circostante. La neonata bretella "Lungomare Oplonti", realizzata proprio per favorire gli scambi commerciali con lo scalo marittimo, ed il dragaggio dei fondali sono opere volte al potenziamento infrastrutturale del Porto che, invece, con lo spostamento degli uffici doganali, verrebbe ad essere "sminuito" nella sua valenza strategica. In sintesi, che senso ha dare impulso ai traffici commerciali e, allo stesso tempo, dirottare gli operatori economici altrove per fruire di determinati servizi indispensabili alle loro attività?

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