A cura di Enza Perna

7 Marzo 2017. Giornata uggiosa e fredda. Giorno che precede la ricorrenza della festa donna. Leggo su facebook decine di messaggi e post di auguri ad una giovane mamma che oggi avrebbe compiuto 40 anni. Maria D’Ambrosio, la donna che perse la vita dopo aver messo alla luce Francesca, deceduta anche lei.

Non tarda ad arrivare la telefonata della sua famiglia. Un giorno importante, una data indelebile. I familiari vogliono ricordarla e farne memoria. Festeggiarla in tutti i modi possibili. Da un articolo dedicato a lei, ai fiori e messaggi pubblicati sulla bacheca di facebook.

Maria, oggi, avrebbe dovuto spegnere quelle candeline che ora giacciono sulla sua tomba in segno di festa.  Una foto che la ritrae bella e sorridente. Un viso che trasmette affetto, dedizione e amore.

«Avrei voluto festeggiare questo compleanno in un altro modo – scrive la figlia Rosa - darti un bacio, un abbraccio per farti i miei auguri. Ma purtroppo la vita è stata crudele. Gli angeli più belli volano sempre così presto. Per i tuoi 40anni avrei voluto farti tante sorprese insieme alle mie sorella ma non è stato possibile. Voglio augurarti buon compleanno».

Tristezza e malinconia si nascondono dietro queste parole. Un vuoto che nessuno mai potrà colmare. Non potranno darle quell’abbraccio, non potranno darle quel bacio. Un regalo mai scartato, una canzoncina mai cantata. Un giorno di festa che diventa tormento.

«Questo 7 marzo sarebbe dovuto essere un giorno di felicità - scrive Stefania - avremmo dovuto festeggiarti perché avresti compiuto quarant'anni. Eppure sappiamo entrambe che le cose non sono andate così e che il destino crudelmente, anche a chi non se lo merita, sa giocare dei brutti scherzi. Non è facile senza di te, ma proprio per te io e le mie sorelle coltiveremo i nostri sogni per poterti dire che nonostante tutto ce l'abbiamo fatta. Avresti dovuto compiere quarant'anni e l'unica cosa che posso fare ora è augurarti buon compleanno così, col cuore».

Cuori spezzati, una mamma che dopo un po’ sarebbe diventata anche nonna. Un condizionale che in questo giorno fa ancora più male. 

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