A cura della Redazione

Brutta disavventura per il presidente Arcigay di Napoli, Antonello Sannino.

Nel pomeriggio di mercoledì 4 gennaio, è rimasto chiuso nella sede del circolo a causa della presenza di un gruppo di ragazzini che hanno cominciato a insultarlo.

«Ero preoccupato e spaventato - ha scritto sul suo profilo Facebook -. All'ingresso (in un vicoletto con pochissima illuminazione) un gruppo di una quindicina di ragazzini, il più grande non oltre i 15 anni, muniti di cacciavite e mazze, hanno iniziato a insultarmi (ovviamente non vi ripeto i noti epiteti) e a insultare la sede dell'Arcigay (molti sono del quartiere). Sono riuscito ad entrare e a chiudermi in sede, mentre i ragazzi si sono allontanati perché hanno avuto la sensazione che ci fosse la Polizia. Per fortuna, la Polizia è intervenuta subito. Nulla di grave, ma come poteva finire con un volontario del gruppo giovani? Come poteva finire se non si fossero allontanati? E' l'ennesimo atto di violenza (più volte denunciati) che subiamo nei pressi della sede. Intervengano le autorità prima che succeda di peggio. Noi da qui - ha concluso - non ce ne andremo mai!».

Sannino, di Torre Annunziata, è da anni impegnato nella sua battaglia per i diritti civili e contro l'omofobia. Lo scorso anno si è unito civilmente con il compagno ed ha ottenuto dal Comune oplontino la prima carta d'identità rilasciata dall'Ente con la dicitura "Unito civilmente", a seguito dell'approvazione della Legge Cirinnà.

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