A cura della Redazione

Niente concordato preventivo. L’imprenditore farmaceutico Nazario Matachione aveva inoltrato la domanda, con riserva di presentare la proposta di concordato alla sezione Fallimentare del Tribunale di Napoli entro il termine (60 giorni) fissato dal giudice. Ma, probabilmente, non vi sono state le condizioni e pertanto cinque società del gruppo Matachione sono state dichiarate fallite. Di queste, una è titolare di due farmacie: Leonardo da Vinci e Internazionale di Portici, entrambe già chiuse fin da venerdì 11 novembre sera.

Ammontano a venti milioni di euro i debiti contratti nei confronti dei fornitori farmaceutici, un colosso della distribuzione di medicinali  e parafarmaci, ed altre società.

La richiesta di proposta  di concordato era stata presentata per cinque società del gruppo. Restano in bilico altre otto farmacie, facenti capo ad altre società. Sono quelle sparse tra Torre Annunziata, San Giorgio a Cremano, Torre del Greco e S. M. La Carità. Per queste, per le quali è stata presentata un'altra istanza di concordato presso il Tribunale di Torre Annunziata, potrebbe esserci ancora qualche speranza.

Ora lo "step" successivo è rappresentato dalla procedura fallimentare, che di fatto stroncherebbe l'esistenza di una delle più importanti realtà imprenditoriali dell'area vesuviana, trascinando con sé anche le sorti di decine di dipendenti.

Dalle pagine di Facebook, Matachione ha espresso tutta la sua amarezza.

«Sono ormai tre anni che sto combattendo contro il mondo intero. Non voglio assolutamente passare per una vittima, perché è un ruolo che non mi si addice, ma soprattutto non sopporto - ha scritto in un post -. Già fare impresa è difficilissimo, con tutti i problemi quotidiani da affrontare. Visto che non sono riusciti nel farmi fallire con tutti i procedimenti penali, stanno approfittando di un istanza fatta da chi ho citato per danni per 50 milioni. Ho toccato il vero potere, ho toccato il più grande gruppo al mondo. Ma io combatterò fino al mio ultimo respiro - conclude nel suo post -, sperando che ci sia giustizia».

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