A cura di Enza Perna

Da qualche settimana su molti quotidiani online si leggono titoli ironici come “Niente cancellieri? Ecco i barellieri”. Può sembrare uno scioglilingua, uno scherzo, invece è ciò che sta accadendo nei corridoi dei Palazzi di giustizia di mezz`Italia.

Bari, Napoli, Milano. I dipendenti del tribunale sono in rivolta per la scelta del Ministro di assorbire nei settori dei tribunali, lavoratori provenienti da altri Enti. Nello specifico saranno introdotti personale della C.R.I. con qualifiche di autista, barelliere, cuoco e infermiere per supportare la giurisdizione.

Anche nei corridoi del Palazzo di giustizia di Torre Annunziata si diffonde il malcontento per tale scelta. “Il personale giudiziario è stato defraudato, di dignità e di carriera”, è ciò che si evince dal verbale dell’assemblea del 28 settembre scorso, indetta direttamente dalla RSU dei lavoratori della giustizia del Tribunale e della Procura di Torre Annunziata. Il dibattito scaturito dalle dichiarazioni del Ministro Orlando il quale, pur riconoscendo il merito e la professionalità dei lavoratori giudiziari che hanno consentito l’introduzione del processo civile telematico e la riorganizzazione della geografia giudiziaria, non ha nei fatti proceduto al riconoscimento formale e sostanziale delle sue dichiarazioni. Nei fatti la procedura di riqualificazione, rimasta al palo dal 2001, col bando pubblicato il 19 settembre 2016 dà la possibilità solo a 1.000 dipendenti su 36.000 di tentare un percorso di riqualificazione.

Riqualificazione, è il termine chiave della rivolta. I dipendenti del Tribunale di Torre Annunziata, chiedono che questa riqualificazione sia effettuata per tutte le qualifiche.

In parole povere, nessuno vuole scaturire una guerra tra l’uomo, nessuno intende “togliere il pane” ai tanti lavoratori in strada. Quello che chiedono è che gli sia garantito ciò che meritano dopo 20 anni di lavoro dedicato alla giustizia. Il personale presente nell’aula di Torre Annunziata, vantava minimo 20 anni di lavoro, con una carriera ferma e bloccata da anni. Operatori, funzionari, assistenti, cancellieri.

Tutte queste figure professionali, che hanno una mole di lavoro non indifferente ogni giorno, sarà affidato a chi fino a ieri era impegnato nella sanità. E come se un cancelliere partecipasse ad un intervento chirurgico.

In virtù di queste problematiche l’assemblea annuncia la volontà di procedere in tutte le forme di protesta necessarie anche in coordinamento con gli altri uffici fino a che non verrà ripristinata la parità di trattamento tra i lavoratori.

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