E’ deceduto questa sera, all’Ospedale San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona di Salerno, Luigi Farinelli, ex calciatore e presidente del Savoia. Aveva compiuto 70 anni lo scorso 28 gennaio. Legato a filo doppio alle vicende calcistiche di Torre Annunziata, giovanissimo (20 anni) aveva esordito in serie C difendendo i pali del Savoia nel campionato 1965/66. Dal 1988 al 1993, con la carica di presidente, era riuscito nell’autentica impresa di riportare in C2 i bianchi. Alla famiglia il cordoglio di Massimo Corcione, Giuseppe Chervino, Antonio Gagliardi e delle redazioni di TorreSette e torresette.it. I funerali si svolgeranno giovedì 19 maggio 2016 alle ore 9.30 nella chiesa dell'Istituto Salesiani Don Bosco in via Regina Marghertita a Torre Annunziata.

 

È stato come Boniperti e Beckenbauer, e già questo paragone nobilita il ricordo di Gigi Farinelli, prima portiere e poi presidente del Savoia, morto a 70 anni per una di quelle malattie che non puoi mai parare. Peggio, molto peggio di quei tiri di Prati e Minto che gli rovinarono il debutto casalingo in serie C.

Non aveva ancora compiuto vent’anni  il 9 gennaio del 1966, ma tutti accostano quella domenica all’infortunio gravissimo che rischiò di fermare la carriera - poi diventata straordinaria - di Pierino Prati, gioiellino del vivaio milanista mandato a Salerno per rafforzare lo spirito e le caviglie. Nel processo di formazione si inserì anche la foga di Genisio, il nostro stopper che mandò Prati all’ospedale: doppia frattura e stagione interrotta. Ricordo ancora, a mezzo secolo di distanza, la faccia di Farinelli vedendo Prati uscire dal campo in barella, ricordo ancora meglio il colore terreo del suo viso all’uscita dallo stadio, quasi si sentisse unico responsabile della mancata vittoria. Era stretto tra i due fratelli, Pasquale e Umberto, scorta alla sua delusione. Sono diventato suo amico, molti anni dopo, quando regalò a tutti noi tifosi del Savoia una splendida gioia: la vittoria del campionato di serie D. Stagione 1989-90, con l’ultimo atto vissuto tutti in pellegrinaggio allo stadio di Portici per un 4-1 al Praia a mare che significava esaltante epilogo di una ricostruzione fatta in casa, con Peppe Russo a finanziare  il sogno, Felicio Ferraro e Mario Balzano a gestire l’entusiasmo di Gigino e Mario Schettino a dosare le forze tecniche. Sossio Aruta e Antonio Marasco erano le due uniche stelle di una squadra costruita con pochi soldi e tanta passione.

Pure di quel giorno mi è restata impressa la faccia di Gigi: luminosa anche se innaffiata dalle lacrime; e lui coccolato dai fratelli quasi fosse ancora il cucciolo di famiglia, proprio come era successo la domenica di 23 anni prima contro la Salernitana di Prati. In queste due istantanee ripescate dalla memoria di un tifoso qualsiasi, è racchiusa la storia di un uomo buono. Ai figli e a quanti lo hanno conosciuto il compito di custodirne il ricordo.

Attraverso il nostro quotidiano on line, Vincenzo Pinto, Giuseppe Lucibelli, Matteo Potenzieri, Rino Santoro, Felicio Ferraro, Giuseppe Sasso,  Giuseppe Raiola, Salvatore Prisco, Gianpaolo Esposito, Ernesto Limito, Raffaele La Rocca, Franco Nastro profondamente commossi, ricordano l’uomo, il calciatore, il presidente, l’amico Luigi Farinelli e si uniscono al dolore della famiglia.  

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