A cura di Enza Perna

Disabilità, progresso, solidarietà. Questi i temi affrontati al Liceo "Pitagora-Croce" di Torre Annunziata nell'ambito del convegno “A nuoto nei mari del globo - Pe run mondo senza barriere e senza frontiere”. Ospite d’eccezione il nuotatore disabile oplontino Salvatore Cimmino. che ha presentato la traversata solitaria che lo vedrà protagonista sabato 26 settembre, percorrendo a nuoto il tratto Vico Equense-Torre Annunziata (spiaggia del Lido Azzurro). Cimmino, da anni impegnato nel suo progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ha voluto raccontare la sua esperienza, la sua vita da disabile ai tanti giovani studenti presenti nell'aula magna della scuola diretta da Benito Capossela

Obiettivo principale della discussione è stato quello di ricordare che la disabilità non è più una questione privata, ma collettiva.

«Quando nuoto mi sento bene - racconta Cimmino -, percepisco che in quegli istanti la disabilità diviene un valore. Sono qui perché vorrei che il mondo diventasse a misura di tutti, senza barriere, senza frontiere. E’ stimato che nel mondo ci sono circa il 15 per cento di disabili, ed essi rappresentano ancora la parte più povera, quella ancora abbandonata. In Italia circa 2 milioni di persone sono affette da malattie rare e il 70 per cento di queste sono bambini. Chiedo - dice con tono deciso - che i Governi finanzino, aiutino, ascoltino le esigenze dei disabili. Essi non devono rappresentare una fetta della torta di un mondo a parte, ma devono essere considerati membri a tutti gli effetti della nostra società. Miglioriamo le città, i trasporti, la ricerca, la politica. I Governi devono creare centri d’accoglienza per le famiglie dei disabili che sempre più spesso sono abbandonati da chi deve garantirgli il diritto ad una vita "normale". Creare posti di lavoro, puntando su quelle che sono le capacità e le virtù di un disabile. La cittadinanza deve essere sensibile verso questo argomento. Guardate avanti, combattete. Fate dell’accoglienza il vostro stile di vita. Apritevi al mondo. Questo è il mio augurio», conclude Cimmino. Applausi.

Presenti il sindaco Giosuè Starita, forze dell’ordine, genitori, ragazzi, insegnanti, dirigenti scolastici. Tutti ascoltavano quelle parole tanto sentite e sofferte di un uomo che ha fatto della sua disabilità un punto di orgoglio e di riscatto.

Interessante anche l’intervento di Toni Nocchetti, presidente dell’associazione onlus “Tutti a scuola”, fondazione che aiuta i genitori dei tanti disabili. Li consigliano, li ascoltano, li indirizzano affinché vengano riconosciuti i loro diritti, anche nel mondo scolastico. Nocchetti racconta storie di bambini, ragazzi che vengono esclusi o ancor peggio maltrattati nelle scuole. Parla dei livelli essenziali d’assistenza necessari per la crescita e l’inserimento sociale dei bambini portatori di handicap. L’associazione parteciperà all’inaugurazione della scuola di Ponticelli dove sarà presente anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Prende poi parola Nicola Vitiello, ricercatore dell’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa. Grazie alla collaborazione ed alle ricerche in ingegneria biomedica, Vitiello ha creato robot capaci di sostituire i movimenti umani. Dopo la proiezione di diverse slides, Vitiello ha incitato i ragazzi a dar voce ai loro diritti chiedendo soprattutto fondi per migliorare la ricerca al fine di garantire una vita dignitosa a chi ha difficoltà motorie.

Giunti quasi alla fine del convegno, arriva il momento più commovente, quello più sentito. Forse uno degli interventi più apprezzati. Toccante. Molti lo conoscevano attraverso la sua “penna”. Ha solo 19 anni ma la sua firma è una garanzia. Dario Ricciardi, il giornalista più giovane d'Italia. Disabile dalla nascita, cresce e arricchisce la sua cultura. Un ragazzo che ha solo un indice di una mano per poter scrivere. Quell’indice è stato capace di aiutarlo a diventare giornalista pubblicista, ad utilizzare qualsiasi forma di tecnologia.

Dario Ricciardi, attraverso un video, è riuscito a dare la giusta visione di cosa sia la disabilità per lui. «Il mio handicap non mi ha impedito di perseguire i miei obiettivi - ha dichiarato -, seguire il mio sogno, vivere la mia quotidianità, portare a termine i miei studi. Io sono solo un ragazzo di 19 anni che vuole fare il giornalista e che grazie alla mia famiglia, al mio accompagnatore ma soprattutto alla tecnologia e al progresso, ha raggiunto tale obiettivo. Cosa avrei fatto della mia vita se fossi nato nell’epoca dei miei genitori? Io le difficoltà le incontro solo quando esco di casa. Non ci sono sui marciapiedi scivoli per noi disabili. Non possiamo raggiungere la riva del mare perché nei lidi mancano le passerelle. Allora il progresso deve continuare - conclude -, nessuno di noi deve mollare».

Standing ovation per il suo discorso. Non c’era un occhio asciutto in tutta l’aula magna. Ciò che ha sorpreso tutti è la grande forza che Dario esprime in ogni sua singola parola. Una foto scattata. Due torresi. Due disabili. Due successi. Questa non sarà solo la traversata di Salvatore Cimmino ma anche quella di Dario Ricciardi e di tutte quelle persone che hanno bisogno che le barriere (fisiche e mentali) vengano eliminate. Noi, intanto, dovremmo imparare a guardare e a concepire “quel” mondo come il nostro.

(Nella foto, Salvatore Cimmino e Dario Ricciardi)

 

Sulla manifestazione di questa mattina al Liceo Pitagora-Croce, pubblichiamo le riflessioni di Daniela Flauto, dirigente scolastico della media "Pascoli" di Torre Annunziata.

Oggi abbiamo trascorso una giornata meravigliosa di formazione al Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata, nuotando nell' inclusione. Ogni bracciata di Salvatore Cimmino era una bracciata nella vita, nell'educazione, nella cultura, nell'impegno. Ogni parola del caro, speciale amico giornalista Dario Ricciardi mi ha insegnato ancora oggi che il giusto percorso educativo e culturale apre al mondo soprattutto ai ragazzi diversamente speciali. Includere significa organizzare giornate come questa che, in chi  crede nella scuola, dà l'energia per fare sempre di più. Oggi al Liceo, senza retorica e senza buonismo, ho trascorso una giornata che mi ha riempita di  gioia come donna, come mamma, come preside. Sono sempre più convinta che bisogna credere in quello che si fa e lottare per gli ideali della lealtà, del garbo, della gentilezza e soprattutto della voglia di fare e del mettersi in gioco. Ho osservato tutti i presenti ascoltare le grandi mete raggiunte da Salvatore Cimmino. Il racconto di Dario, poi, come ogni volta in cui ho l'onore di incontrarlo, mi ha indotto a credere nei sogni abbattendo, così le barriere architettoniche dell'anima. Per dirla tutta: una giornata di pedagogia dell'inclusione, come magistralmente definita dal Prof. Sibilio.

Ancora una volta grazie al collega Preside Benito Capossela che, con i suoi docenti, ha regalato una bella pagina di cultura della vita, dell'inclusione invitando le persone giuste al posto giusto.

A scuola facciamo questo, ma abbiamo l’obbligo di fare sempre di più con l'aiuto delle istituzioni.

Daniela Flauto

Dirigente scolastico scuola media “Giovanni Pascoli” Torre Annunziata