Torre Annunziata, nel periodo estivo, diviene sempre più il centro dell'intrattenimento per i giovani della città, ma anche provenienti da Napoli e provincia.

L'eccezionale "risveglio" della movida, grazie soprattutto alla serate-evento oragnizzate dagli stabilimenti balneari della litoranea di via Marconi, ha senza dubbio risollevato l'economia locale durante l'estate. Un'intuizione, quella di trasformare i Lidi in grandi ed enormi dancefloor (ovvero discoteche) e palcoscenici di eventi musicali di prestigio, di cui va dato riconoscimento agli imprenditori locali, capaci di reinventarsi l'attività balneare coniugando anche divertimento e ristorazione.

Tuttavia, accanto agli aspetti positivi, ce ne sono altri negativi. Oltre agli ingorghi determinati dalla straordinaria affluenza di persone soprattutto nei weekend, con le difficoltà a parcheggiare le vetture sulla litoranea (l'Amministrazione comunale aprirà a breve la darsena dei pescatori con gli stalli a pagamento), c'è il problema legato all'inquinamento acustico.

Al Comune giungono innumerevoli segnalazioni da parte di quei cittadini che risiedono in via Marconi, il cuore pulsante della movida estiva, che si lamentano dell'eccessiva produzione di emissioni sonore.

Il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, ha così emanato un decreto volto a disciplinare la materia, come tra l'altro fece anche lo scorso anno.

Il provvedimento è rivolto in particolare agli stabilimenti balneari, bar, ristoranti, fast food, gelaterie della zona, e prescrive le modalità attraverso cui ridurre l'impatto acustico, in special modo degli eventi all'aperto.

Il decreto dispone che la diffusione della musica (sia live che riprodotta attraverso impianti) è consentita fino alle ore 1 di notte, nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e domenica. I giovedì, venerdì e sabato, l'orario è fissato alle ore 2.

In entrambi i casi, viene sancito l'obbligo di ridurre il volume almeno un'ora prima (a mezzanotte e alle 1).

Gli stabilimenti balneari, inoltre, devono posizionare gli apparecchi (casse) verso il mare.

Cghi non rispetterà il decreto, potrà essere sanzionato con un'ammenda e addirittura, nei casi di due violazioni, con la sospensione dell'attività dai tre ai quindici giorni.