A cura della Redazione

«Quanto accaduto nell’ospedale di Boscotrecase, dove un anziano è stato operato al femore sbagliato, è sicuramente un fatto grave. Aggiungo, anzi, che è bene che Asl e Procura procedano con l’accertamento delle responsabilità. Proprio per questo esprimo la mia vicinanza alla famiglia dello sfortunato paziente, ma al contempo desidero spezzare una lancia a favore di un nosocomio, quello di contrada Lenze, che andrebbe rilanciato, non affossato».

Lo dice, in una nota, il senatore Pietro Langella, coordinatore provinciale di Ncd a Napoli, all'indomani dell'episodio che ha visto, suo malgrado, protagonista Tommaso Stara, anziano 86enne originario di Sassari. Ricoverato presso la struttura sanitaria per la ricomposizione di una frattura al femore sinistro, è stato invece operato alla gamba destra. I vertici dell'Azeinda Sanitaria hanno sospeso l'équipe medica che ha effettuato l'intervento, nelle more dell'accertamento dei fatti.

«Nei mesi scorsi - spiega ancora il parlamentare originario di Boscoreale - proprio il reparto di Ortopedia del Sant’Anna è stato censito, su una nota rivista specializzata, come uno dei reparti di eccellenza a livello nazionale nel campo degli interventi operatori su fratture del collo del femore. Ecco, non è giusto, per un caso isolato, sicuramente da stigmatizzare, bollare un’intera struttura facendola passare come un ospedale da terzo mondo. All’opposto, è proprio in presenza di episodi del genere che occorrerebbe rialzare la testa. E’ il momento di fare quadrato spendendosi per l’ospedale boschese, difendendo medici, operatori sanitari e tutti quanti, ogni giorno, lavorano in trincea, in condizioni di forte criticità e di estrema emergenza in un contesto difficile come quello vesuviano. E lo dice uno che solitamente è molto critico nei confronti della direzione sanitaria del plesso. 

«E’ giusto - conclude Langella - che chi ha sbagliato paghi, ma è anche giusto tutelare le eccellenze di cui pure è dotato il Sant’Anna (ricordo, ad esempio, Urologia e Cardiologia). L’ospedale va riassestato e riqualificato, magari dotandolo di un indirizzo gestionale nuovo, non seppellito di critiche negative e spesso ingenerose».