A cura della Redazione
L’Amministrazione comunale di Torre Annunziata ha aderito ad un altro strumento utile a sostenere le piccole imprese locali. Nei giorni scorsi, è stata presentata l’adesione del Comune oplontino al progetto regionale “Conoscenza e competenza”, che ha come obiettivo quello di incentivare lo sviluppo turistico e culturale nelle città. Una ulteriore opportunità per le imprese che operano nel settore, che avranno in tal modo la possibilità di intraprendere percorsi formativi e professionalizzanti ospitando giovani in attività di stage, visite guidate e formazione outdoor. «Il progetto è rivolto in special modo agli stabilimenti balneari ed alle strutture ricettive che, a Torre Annunziata, rappresentano una grossa fetta del tessuto economico», afferma l’assessore Iavarone. In totale, la Regione offrirà 300 ore di formazione per manutentore di strutture balneari (addetti servizi spiaggia), 600 per multimedia tourist designer (progettista multimediale), 600 per cuoco, 300 per barman e 300 per cameriere di sala. Inoltre, ci sono 600 ore destinate alla formazione di cuoco gastronomo, 600 ore per advisor di sala, 600 ore per bier&cocktail barman, 300 ore per enogastronomo, e 300 ore per Veg Chef. «Invito le imprese ad aderire al bando - prosegue l’assessore -. Possono candidarsi tutte quelle aziende locali, anche stagionali, che nel loro picco massimo di assunzioni dell’anno scorso hanno superato i cinque lavoratori. Per gli stage, il numero complessivo di discenti è pari al 20 per cento del personale. Ai giovani sarà data una formazione per il 40 per cento in loco e per il 60 per cento in corsi proposti dalla stessa Regione», quelli, per intenderci, descritti in precedenza. Al momento, hanno già aderito al progetto una ventina fra ristoranti e stabilimenti balneari di Torre Annunziata. Fra i Comuni limitrofi, sono oltre trenta le adesioni registrate. «Un successo straordinario - commenta l’assessore Iavarone - considerati i vincoli del personale (superiore a ciqnue unità, ndr) per entrare nel sistema. Novità, inoltre, per quanto riguarda il settore delle botteghe storiche. In questo caso, la Regione Campania ha emanato una legge, la n. 11 del 2014, che prevede la concessione di contributi ai titolari oppure ai gestori dei locali, dei negozi, delle botteghe d´arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica, ed alle imprese storiche ultracentenarie della Campania, che svolgano la loro attività in immobili di particolare pregio architettonico da almeno cinquant´anni. Strumenti utili a consentire il recupero, la valorizzazione ed il restyling delle unità immobiliari caratterizzate da specifico valore storico, artistico e ambientale. «I contributi, erogabili per una sola volta nei confronti del medesimo soggetto - spiega ancora Iavarone -, non possono comunque eccedere il 50 per cento delle spese effettivamente sostenute dai titolari oppure dai gestori degli esercizi e delle imprese iscritte negli elenchi regionali o nel registro regionale e non possono superare il tetto dei 10 mila euro». Sarà il Comune a trasmettere alla Regione l’elenco delle botteghe tradizionali, «ferma restando la possibilità da parte delle Associazioni di categoria, le Camere di Commercio, le Associazioni dei consumatori di segnalare l’esistenza di locali, negozi, botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica». Lo sviluppo del commercio fondato sul recupero di locali storici e delle botteghe è uno dei punti sottolineati da Iavarone per il rilancio del settore. «Impariamo di nuovo a fare bottega - dice -. E ripensare alle botteghe di una volta? C’era sempre un piccolo laboratorio sul retro e bisognava saper fare il “mestiere”. Credo che tornare alle radici sia un ottimo viatico per affrontare l’emergenza economica nella nostra città». Le attività che otterrano il contributo, esporranno al loro esterno una targa con la dicitura “Bottega d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica della Campania”. DOMENICO GAGLIARDI