A cura della Redazione
Ancora poche ore e Palazzo Fienga verrà sgomberato. Entro le ore 10 di mercoledì 14 gennaio, le famiglie residenti nell´edificio, circa cinquanta, dovranno lasciarlo. Un provvedimento che scaturisce dallo stato di pericolosità dell´immobile, fatiscente e pericolante, il cui assetto strutturale è stato fortemente compromesso dal terremoto del 1980, senza che tutti questi anni siano state adottate misure volte alla sua messa in sicurezza. Palazzo Fienga, tra l´altro, è situato nel cuore del Quadrilatero delle Carceri, dove già in passato si sono verificati crolli di edifici. Ma c´è anche un´altra motivazione alla base dello sgombero. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ritiene che il Palazzo, storica roccaforte del clan camorristico dei Gionta, possa rappresentare un «formidabile strumento attraverso cui rafforzare la propria presenza sul territorio di Torre Annunziata». La questione è molto delicata, soprattutto perché tra le persone che lì vi abitano ci sono molte donne e bambini. «Non siamo tutti delinquenti», protestano i residenti. «Che fine faremo?», si chiedono. Al momento, sono due le ipotesi al vaglio dell´Amministrazione comunale circa i nuovi locali che dovrebbero accogliere le famiglie. Una parte potrebbe essere sistemata nei box di via Tagliamonte, ben lontani dal rappresentare una soluzione accogliente e degna; altre famiglie potrebbero essere dirottate presso la scuola di via Isonzo, nel rione Poverelli. E proprio qui è montata stamane la protesta delle mamme degli alunni, che non vogliono che i loro bambini stiano insieme agli sfollati. Il sindaco Giosuè Starita annuncia che saranno resi noti al più presto i luoghi dove saranno trasferiti gli inquilini. «Questa è una vera e propria emergenza sociale - ha spiegato il primo cittadino -. La situazione deve essere affrontata nel rispetto della dignità dei cittadini».