A cura della Redazione
Quartiere Murattiano, il grido d´allarme di Don Antonio Carbone Pubblichiamo di seguito la nota a firma di Don Antonio Carbone, direttore della Casa Salesiana di Torre Annunziata e parroco della Chiesa di S. Maria del Carmelo di via Cavour. Il suo è un grido d´allarme sulle condizioni in cui l´area sud della città oplontina è relegata. Cinquecento metri di strada che negli ultimi giorni sono stati al centro dell’emergenza sociale della nostra città. A pochi metri dall’incrocio di via Cavour, una farmacia del gruppo “Matachione” che ha visto il proprietario arrestato con gravi accuse. A via Cavour la scuola “Giacomo Leopardi” che vede i propri alunni stipati come “sardine” nel plesso di via Margherita di Savoia con le mamme in protesta. La scuola media “Parini” in protesta per l’assenza della dirigente. Coltivazione di cannabis nel giardino dell’ex pastificio Vitaliano adiacente al “convento” delle suore salesiane. Tutto in cento ore, tutto in cinquecento metri! Luoghi che dovrebbero tendere al benessere della persona fortemente minati. Emergenza sociale ed emergenza educativa che questi ultimi episodi ancora una volta mettono in evidenza. Una farmacia, due scuole, un giardino adiacente l’oratorio delle suore, tutti presidi educativi e della cura della persona che sono stati feriti. Torre sud continua a far parlare di sè. L’ultimo episodio, quello della coltivazione della cannabis, è l’emblema del disagio che avanza, della perdita di identità di un comunità. In un luogo dove fino a cinquanta anni fa si faceva essiccare la pasta di uno dei pastifici più prestigiosi della città ora si fa essiccare cannabis! Certo la camorra in alcuni di questi episodi centrerà, ma in altri casi è la debolezza di una comunità cittadina che non riesce a dare risposte adeguate. La lotta alla criminalità organizzata è molto difficile, perché la criminalità è organizzata, ma noi no. Tutti episodi che dicono lo stato di degrado sociale, educativo, morale in cui si tenta di educare ogni giorno. Fatti che devono interrogare ogni cittadino, ogni comunità ecclesiale e civile. Non possiamo abituarci a questi episodi! Don Antonio Carbone