A cura della Redazione
E’ morta Giulia Malacario, professoressa di lingue all’Istituto Alberghiero. Aveva 54 anni, da tempo lottava contro un tumore. Lascia il figlio, Michele Santoro. I funerali si terranno domani, 16 giugno, alle ore 15.30, nella Basilica di Maria Santissima della Neve. A Michelino, ai fratelli Alfonso e Francalisa, le condoglianze di Torresette. Ci sono momenti in cui un’intera generazione si scopre più debole, più vulnerabile. E la paura paralizza uomini e donne che fino a un attimo prima si sentivano ancora invincibili. Succede quando uno di noi ci lascia, ci abbandona. E’ successo con Giulia Malacario, una di noi, una che ha corso con noi, ha lottato con noi, ha gioito, ha sofferto. Fino alla sconfitta ufficializzata all’alba di una domenica che mai avrebbe dovuto cominciare. La notizia ha raggiunto tutti, ovunque ci trovassimo: non era inattesa, ma ha la forza, la prepotenza di un pugno allo stomaco. Toglie il respiro, annebbia il cervello, impedisce, anche se solo per un secondo, di vedere l’orizzonte davanti a te. E’ finita, non siamo immortali come a volte ci illudiamo di essere diventati grazie alla scienza, alla nostra attenzione maniacale per il dettaglio salutistico. Il nemico è sempre lì, in agguato, ancora troppo forte, ancora più forte. Giulia, a conoscerla, sembrava proprio così: imbattibile, spigolosa anche nei tratti, con un pensiero forte da proporre come alternativa alla convenzione, idee da difendere a denti stretti. Soprattutto donna: erano gli anni in cui la condizione femminile cominciava a mutare, cambiava il rapporto con l’altro sesso: padri, mariti, fratelli non potevano rimanere legati a un passato che rimaneva sempre più lontano. Lei, Giulia, correva ancora più veloce, spinta da una curiosità che l’avrebbe portata a non accontentarsi di essere solo figlia, moglie, mamma, educatrice. L’asticella andava posta sempre più su, per essere scavalcata, non abbattuta. Come si fa a distruggere una colonna tanto solida, protesa tutta verso l’alto, con fondamenta radicate solidamente nella terra? Questa è stata Giulia, da sempre: da quando arringava la piccola folla di studenti, da quando celebrava l’addio al liceo sul palco di una discoteca, da quando proteggeva con l’autorevolezza della primogenitura i fratelli Alfonso e Francalisa. La riconoscevi dal piglio con cui ha sempre gestito i suoi amori, dalla dolcezza esibita come mamma di Michelino e come figlia di due genitori persi troppo presto. Oggi è lei ad essere andata via. Per sempre. Porta con se una parte di noi, la parte più viva. Ma non arrendiamoci, non ce lo perdonerebbe mai. MASSIMO CORCIONE