A cura della Redazione
E´ scomparso l´avvocato Davide Frega, ex dirigente dell´Ufficio Avvocatura e Contratti del Comune di Torre Annunziata e collega in giornalismo. Aveva 65 anni. Antonio Gagliardi, Giuseppe Chervino, Massimo Corcione, Salvatore Cardone e tutta la redazione di TorreSette stringono in un abbraccio la moglie Carla Raiola e i figli Marialaura, Daniela, Andreina e Nicola. I funerali si svolgeranno domani mercoledì 30 aprile, alle ore 15.30, nella chiesa della SS. Trinità in via Gino Alfani a Torre Annunziata. Si possono avere radici piantate in due terre lontane tra loro, lontane chilometri e chilometri. Basta aver conosciuto Davide Frega per averne ricevuto conferma. E’ rimasto il ragazzo di Calabria, nonostante a Torre Annunziata abbia percorso tutti i gradini di una vita purtroppo breve. E a Torre Davide è stato sempre fortemente legato, non solo perché ha vissuto la quotidianità della macchina comunale. Merito del papà, dal quale aveva mutuato la fierezza per le origini: un sentimento che onora chi lo prova. Restare lì ad ascoltarlo era uno spettacolo: l’oratoria era classica, pura scuola napoletana. Lo avresti immaginato, avvolto nella toga, davanti a una corte d’assise, prodursi in un’arringa appassionata, una di quelle ricche di citazioni e di brocardi. Avvocato e non giudice, per vocazione. Non sentenziava, proponeva tesi che amava confrontare con i suoi interlocutori. Deve aver cominciato prestissimo con il fratello Franco, duelli di fioretto rispettando ogni regola familiare. Non so se quei toni, educati ma fermi, li abbia mai usati anche per assecondare e stimolare la crescita e il talento delle tre figlie e di Nicola, il maschio. S’illuminava parlando dei successi delle ragazze, dei debutti artistici, delle aspirazioni da telecronista del piccolo di casa. Certamente è stato un padre esigente e le sue parole popoleranno sempre i loro ricordi. Memoria e insieme eredità da condividere con Carla, la moglie, che lo ha accompagnato in questo viaggio durato troppo poco. A noi resta il piacere e l’onore di averlo conosciuto. MASSIMO CORCIONE