A cura della Redazione
Alla fine la manifestazione dei cittadini di Rovigliano per dire NO alla seconda foce del fiume Sarno c’è stata, anche se ridimensionata nel percorso per motivi di ordine pubblico. Circa duecento le persone partecipanti, tra cui il Comitato contro la seconda foce, costituitosi di recente, il movimento 5 Stelle, ed alcuni consiglieri comunali. Le ragioni dei manifestanti sono quelle secondo cui una seconda foce del fiume, che andrebbe realizzata proprio in prossimità delle “sette scogliere”, peggiorerebbe ulteriormente lo stato di salute del litorale torrese, in quanto le acque che confluirebbero in mare sarebbero putride e non bonificate. «Si pensasse prima a disinquinare il fiume Sarno e poi, semmai, si potrebbe anche parlare di una seconda foce». E questa l’obiezione che muovono molto cittadini e la stessa Associazione “Faro del Sarno”, preoccupati che il “Grande Progetto del Sarno” sia soltanto un grande business, con investimenti per oltre 217 milioni di euro, dei quali 55 per riattivare il canale Bottaro e per la realizzazione della seconda foce. Per l’Arcadis, l’agenzia regionale per la difesa del suolo, tali opere si renderebbero necessarie per scongiurare lo straripamento del fiume durante le piogge torrenziali, che in passato hanno arrecato gravi danni a cose e persone. «La protesta non finisce qui – giurano i manifestanti -. Saremo presenti nel prossimo consiglio comunale del 10 gennaio, quando si affronterà pubblicamente la questione della seconda foce, per far valere civilmente le nostre ragioni e confrontarle con chi, invece, è del parere opposto».