A cura della Redazione
C’è un filo conduttore che accomuna indissolubilmente Giancarlo Siani ed il Liceo "Pitagora-Croce" di Torre Annunziata. Il 23 settembre 1985, il giovane giornalista (26 anni) de Il Mattino fu ucciso dalla camorra per avere scovato nel torbido e portato a galla, attraverso le sue inchieste sul giornale napoletano, i legami tra politica e malavita nella città oplontina. Il 23 settembre 2013, a distanza di ventotto anni da quel barbaro omicidio, il Liceo festeggia la posa della prima pietra dei lavori di ristrutturazione della tendostruttura. E lo fa proprio nel ricordo di Giancarlo Siani, a cui verrà intitolata. Sin dal 2011, gli studenti e la scuola diretta da Benito Capossela hanno avviato un percorso incentrato sulla legalità, sulla ricerca della verità, sulla libertà di espressione e di denuncia. Su quel solco, tracciato dallo stesso Siani che pagò con la vita il suo amore per quella voglia di libertà e di affrancamento dall´odiosa connivenza tra malavita e politica a Torre Annunziata, che aveva marchiato un´interà comunità, si è improntata l´azione educativa dell´Istituto di via Tagliamonte. Nel corso di questo biennio si sono succeduti incontri, manifestazioni, dibattiti nei quali la legalità è divenuta la strada su cui incamminare le nuove generazioni, il futuro della società e della stessa città oplontina. Un´azione educativa costante, tesa a ravvivare nei giovani il senso di appartenenza alla comunità ed il desiderio di lottare per ciò che è giusto. I lavori alla tendostruttura, che "riporteranno in vita" un´area degradata e vandalizzata, rappresentano il culmine di quel percorso. Con tenacia e caparbietà, il dirigente Capossela, supportato dai suoi studenti e dal personale della scuola, è riuscito in un piccolo miracolo: concretizzare un progetto. Torre Annunziata, città dei mille progetti, pomposamente annunciati e mai realizzati, avrà un suo palazzetto dello sport. Gli interventi di manutenzione straordinaria, finanziati con 300 mila euro dalla Provincia di Napoli, saranno terminati nel maggio 2014. Da quella data sarà più facile fare sport, non solo per gli studenti ma anche per le tante associazioni che operano sul territorio, e che da anni reclamano a gran voce la disponibilità di una struttura in cui poter far praticare le diverse discipline sportive. Alla cerimonia della posa della prima pietra sono intervenuti il sindaco Giosuè Starita, il dirigente scolastico del IV Circolo Didattico “Nunziante Cesaro”, Gennaro Cirillo, il vice preside del Liceo, Vincenzo Carotenuto (che ha fatto le veci del dirigente Capossela, fermato a letto dalla febbre), il presidente del Comitato regionale campano della FIGC, Vincenzo Pastore, Don Ciro Cozzolino, il colonnello dell’Arma Nicola Conforti, comandante del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, ed il giornalista Giovanni Taranto. Insieme a loro, nell’Aula magna della scuola, tanti studenti. E proprio i ragazzi hanno ricordato la figura di Giancarlo Siani. «Ci ha aperto gli occhi - hanno detto -, ha smosso l’immobilismo operativo delle Istituzioni a Torre Annunziata. Giancarlo sognava una città diversa. Non vogliamo dimenticarlo e non lo abbiamo dimenticato. Anche in questo giorno siamo qui a ricordare il suo esempio, il suo coraggio, il suo amore per la vita e la libertà. Ci ha insegnato che la camorra si combatte facendo conoscere alle persone ciò che accade, e non stando zitti. Noi lo abbiamo fatto, ci siamo battuti per riappropriarci della tendostruttura e ci siamo riusciti. Ed è a lui che la dedichiamo». Un eroe. Questo è nell’immaginario collettivo Giancarlo Siani. Forse lui non gradirebbe una tale definizione, ma direbbe semplicemente che raccontare la verità era il suo mestiere. Per il colonnello Conforti, «Siani è un simbolo della legalità e della libertà. Come lo è stato Salvo D’Acquisto, il vice brigadiere dell’Arma trucidato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, e di cui ricorre proprio il 23 settembre il 70esimo anniversario della morte. Il suo sacrificio - ha proseguito Conforti - ha salvato ventidue civili. Siani e D’Acquisto sono due eroi». Poi, l’appello agli studenti: «Abbiate speranza e tanta forza di volontà. La tendostruttura, ad esempio, è l’emblema di ciò che siete riusciti a fare come comunità, di come la speranza si traduca in azioni concrete. Anche questa è legalità. La legalità si crea a partire dalle piccole cose, a partire da se stessi. Potete fare tantissimo cominciando dalle cose normali. Messe insieme, tante piccole cose normali diventano straordinarie». Vincenzo Pastore ha sottolineato come lo sport significhi innanzitutto rispetto delle regole. «Siani - ha affermato il presidente della FIGC Campania - è un esempio vivente di non rassegnazione, di impegno civile, del non adeguarsi al “non vedere” e al “far finta di non sentire”. Anche questa è legalità». Emozionanti le parole di Don Ciro Cozzolino. «Sono giunto a Torre Annunziata pochi mesi dopo l’omicidio di Siani, ed ho trovato una città terrorizzata, impaurita. La morte di Siani non è la sconfitta della società civile, ma la disfatta di coloro che avrebbero voluto farlo tacere. Siani non ci serve come vittima ma come esempio. Lui non è stato sconfitto, ha vinto. La tendostruttura può rappresentare la continuazione del cammino intrapreso da Siani e dalla città. Ciò che è importante è attualizzare il suo messaggio, non celebrare la sua morte. A noi interessa celebrare la vita, la sua vita e quella di una comunità che rinasce». Giovanni Taranto, direttore di Metropolis Tg, ha conosciuto Siani. Era suo amico. «Abbiamo lavorato insieme - ha dichiarato il giornalista -. Ciò che conta adesso - ha detto rivolgendosi agli studenti - non è celebrare Siani ma cosa, voi ragazzi, intendete fare in futuro. Quali progetti, idee, proposte avete per migliorare la società e la vostra scuola. Non guardate al passato ma proiettatevi al futuro. Giancarlo è un ottimo esempio da cui partire». Lo stesso Taranto ha annunciato, poi, che a Toirre Annunziata potrebbe giungere l’iniziativa “In viaggio con la Mehari”, il celebre fuoristrada su cui amava circolare Giancarlo Siani. La vettura, che sarà guidata da personaggi simbolo della lotta anticamorra come Roberto Saviano e Don Luigi Ciotti, percorrerà diverse tappe lungo un itinerario che la condurrà anche nelle scuole di Napoli e della provincia. «Ho parlato con Paolo, il fratello di Giancarlo, che ha mostrato la sua disponibilità. Probabilmente la Mehari sarà a Torre Annunziata dopo la metà di ottobre», ha affermato Taranto. DOMENICO GAGLIARDI