A cura della Redazione
“Bentornato, amico!”. Rosario Iannucci (foto), presidente dell’A.I.Co.Vi.S., l’associazione italiana contro la violenza negli stadi, è di nuovo tra noi. Un intervento chirurgico molto delicato lo ha costretto ad un lungo periodo di ricovero e successiva convalescenza in diverse strutture sanitarie italiane, lontano dalla sua Torre Annunziata. Otto mesi fa, Iannunci è stato operato all’ernia cervicale presso l’ospedale di Verona. L’intervento è risultato più complicato del previsto.. Successivamente, è stato trasferito in un Centro di Campolongo (Marina di Eboli, in provincia di Salerno) specializzato nella riabilitazione. Il timore era che non riuscisse più a deambulare, ma il personale della struttura salernitana, è proprio il caso di dirlo, lo ha rimesso in piedi. Coraggio e tenacia lo hanno sempre animato in tutto questo tempo. E così, dinanzi ad un caffè, lo abbiamo incontrato ed abbiamo parlato della sua esperienza. Presidente, superato il momento critico? «Sì, dopo otto mesi finalmente sono tornato a camminare, anche se con l’ausilio delle stampelle. Per me è davvero una grande soddisfazione». Sin dal suo ricovero a Verona ha ricevuto molti attestati di stima e vicinanza da amici e da semplici cittadini... «Ringrazio tutti coloro che hanno avuto nei miei riguardi affetti, amicizia e solidarietà. Un ringraziamento speciale va, poi, al team del Centro di Campolongo, medici, infermieri e terapisti, che mi hanno seguito quotidianemante e con professionalità nel difficile periodo della riabilitazione». La sua “fama” valica i confini di Torre Annunziata... «Sono venuti a farmi visita Giovanni Vitale, caporedattore della Gazzetta dello Sport, e Maurizio Nicita, caporedattore della sede di Roma. Mi fermo qui, altrimenti dò l’impressione di autocelebrarmi». In questi mesi ha mai avuto qualche momento di sconforto? «Sì, il periodo più brutto è stato quello natalizio, lontano dalla mia famiglia e dai miei amici. Ma ho superato anche questi momenti ed ora mi sento ancora più forte. Quando ho iniziato a stare meglio, nelle varie strutture in cui sono stato ho aiutato le persone che ne avevano bisogno. Questo mi ha dato una grande gioia». Parliamo, adesso, della sua associazione. Quali sono i progetti futuri? «Innanzitutto, rilanciare l’attività del sodalizio rendendolo più operativo. Con il progetto “Festival della Città - Fair play” avvieremo un tour in Campnia che partirà da Pompei e farà tappa in dieci città, tra cui Salerno e Napoli. Un’altra iniziativa in cantiere, è rappresentata dalla creazione di una web tv dell’A.I.Co.Vi.S., allo scopo di dare maggiore visibilità al nostro impegno nel modo dello sport e del sociale. Rivolgo un appello affinché i miei concittadini stiano vicini all’associazione e partecipino attivamente alla sua crescita. Il mio sogno è quello di far rimanere l’associazione a Torre Annunziata, in modo tale da contribuire a farla conoscere in tutta Italia». Ormai sono vent’anni che l’A.I.Co.Vi.S. opera sul territorio nazionale... «Già, a gennaio 2014 festeggeremo il ventennale dell’associazione. In tutto questo tempo siamo stati in diversi stadi italiani, divulgando la non violenza e lanciando campagne contro il razzismo, nel calcio e nella vita. Fondamentale il contributo della Gazzetta dello Sport, di Unicef Campania e della FIGC, che sono stati sempre al nostro fianco. Grazie al sostegno di tanti amici e soci, potremo continuare a portare il nome di Torre Annunziata in ogni parte d’Italia». Quale progetto le ha dato più soddisfazioni in questi venti anni? «Senza dubbio, il tour nella scuole della Campania e di Torre Annunziata, e la mostra fotografica sul tema della non violenza negli stadi. Ma anche il concorso di disegno riservato agli studenti delle scuole elementari e medie della nostra regione». DOMENICO GAGLIARDI (da TorreSette del 26 luglio 2013)