A cura della Redazione
Torre Annunziata, una città ormai allo sbando. Armati di macchina fotografica e taccuino, ci apprestiamo, mercoledì 9 gennaio, a percorrere le strade del centro storico e della periferia. Cumuli di rifiuti che invadono le strade, molte delle quali sporche; lavori pubblici iniziati e mai completati; traffico caotico per la sosta selvaggia delle auto, strade chiuse o delimitate dalla barriere new jersey. E’ questo lo scenario che appare ai nostri occhi. Ma andiamo per ordine. Il sorgere di discariche abusive su tutto il territorio cittadino è cosa risaputa. I pochi vigili urbani presenti in strada non riescono ad arginare questo fenomeno di inciviltà. Il caso più emblematico è rappresentato da piazza Matteotti, una vera e propria bomba ecologica al centro della città. Finora l’Amministrazione comunale è stata impotente di fronte al dilagare degli sversamenti abusivi, nonostante il sistema di videosorveglianza installato lungo il Corso principale. Gli operatori della società Oplonti Multiservizi intervengono quando la situazione diventa insostenibile, con la rimozione di tonnellate di immondizia. Ma trascorrono pochi giorni e tutto ritorna come prima, senza che nulla sia cambiato. E’ la prima “discarica” che incontriamo entrando nel centro storico. «La gente è restia al cambiamento - afferma un commerciante della zona -. Vede, prima in quello spazio prospiciente al chiosco c’erano i contenitori dei rifiuti. Erano sempre stracolmi e la gente era costretta a depositare l’immondizia per terra. Più di una volta è stato appiccato il fuoco da parte di balordi rendendo l’aria irrespirabile. Ora i contenitori sono stati rimossi, ma una buona parte degli abitanti del quartiere continua a depositare i rifiuti in quell’area». Ci allontaniamo e percorriamo corso Vittorio Emanuele. All’incrocio di via Cavour troviamo delle barriere di cemento che delimitano un palazzo fatiscente che porta ancora i segni del terremoto del 1980. E’ stato transennato di recente dopo i crolli nel quartiere Carceri dell’anno scorso. Più avanti, altre barriere chiudono l’ingresso alla zona. Proprio lì, qualche mese fa, venne giù un’ala di un palazzo abbandonato. Continuiamo il nostro “viaggio”. Arriviamo in via D’Angiò. Proprio all’ingresso del campo nomadi un’altra discarica con dei miasmi insopportabili. Ci turiamo il naso, fotografiamo e andiamo via. Poco più avanti, in via Caracciolo, altri rifiuti. E pensare che poco più di qualche anno fa era presente un fiorente commercio di prodotti ittici all’ingrosso. Ora è tutto abbandonato. Uno spettacolo veramente desolante. Riprendiamo così il nostro excursus per le strade della città. Arriviamo in via..., la strada che collega piazza Risorgimento con via Terragneta. Qui non ci sono cumuli di spazzatura isolati, ma tutta la strada è una discarica. Eppure ci troviamo a pochi passi dal deposito degli automezzi della Multiservizi e, cosa anche più grave, dalla stazione Fs di Torre Annunziata centrale. Bel biglietto da visita per i viaggiatori! Percorriamo, poi, via Plinio, la strada che conduce a Pompei. Qui, a causa di lavori mai terminati per dotare di sottoservizi il nascente (?) parco Pompei 2000 nell’area ex Tecnotubi Vega, da qualche anno giacciono cumuli di terreno coperti da teloni che restringono la corsia stradale. Ma non solo. Nel frattempo si è formata una fitta vegetazione, alimentata anche da rifiuti di ogni genere. La versione ufficiale delle Istituzioni è che i lavori sono stati interrotti per inadempienza della Tess nei confronti della ditta appaltatrice. Ma c’è anche un’altra versione, alimentata da “voci di popolo”, secondo la quale durante i lavori di scavo sarebbero state trovate tracce di amianto. Non ci crediamo, perché sarebbe veramente da irresponsabili lasciare a “cielo aperto” una situazione così pericolosa. Il nostro viaggio continua, questa volta in direzione nord. Transitando in auto lungo via Vagnola, la nostra attenzione viene attirata dall’ingresso del Liceo Artistico “de Chirico”: il varco carrabile è ostruito da un’autovettura e quello pedonale da un bel mucchio di rifiuti. Come dire, in caso di emergenza da qui nessuno passa! Prima di rientrare in redazione, facciamo una capatina a Capo Oncino. Qui giacciono ancora i sacchi di immondizia, frutto della bonifica della spiaggetta più amata dai torresi. Alcuni sono divelti, quasi sicuramente i rifiuti accumulati, con la pioggia e il vento, si spargeranno di nuovo lungo la scogliera. Ma chi doveva provvedere a rimuovere i sacchi colmi di rifiuti? Chiudiamo con una buona notizia. E’ iniziata l’opera di messa in sicurezza del costone di Capo Oncino. Se non ci saranno intoppi, la prossima estate potremo di nuovo frequentare questa suggestiva spiaggetta. ENZA PERNA (Dal settimanale TorreSette del 11 gennaio 2013)