A cura della Redazione
Tra tante cattive notizie che interessano il nostro territorio, finalmente ce n’è una buona: l’ospedale di Boscotrecase (Asl Napoli 3 Sud, direttore generale Maurizio D’Amora)) è quello in Italia con la mortalità più bassa a seguito di intervento per frattura al collo del femore. Il dato è stato diffuso da Focus, una delle più prestigiose riviste scientifiche, attraverso l’inchiesta condotta da Amelia Beltramini. A distanza da un mese dall’intervento chirurgico, la mortalità dei pazienti operati nella struttura boschese è dello 0,51 per cento, a fronte di una media nazionale del 4,89 per cento. Un dato ancor più rilevante se si considera che il numero degli interventi per frattura al collo del femore nell’anno di riferimento è di ben 214. In Campania solo gli ospedali San Giovanni di Dio di Salerno (286), Cardarelli di Napoli (266), CTO di Napoli (326) e Sacro Cuore di Gesù di Benevento (219) superano il numero degli interventi effettuati in un anno nell’ospedale di Boscotrecase. «Abbiamo raccolto in una sola tabella tutti i dati che riguardano la frattura del collo del femore negli anziani ultra 65enni verificatisi nell’arco di sei anni - commenta la giornalista -. Di frattura del collo del femore si può morire, ma alcuni decessi sono evitabili: il tasso di decesso è infatti legato anche alla diversa qualità delle cure ospedaliere e su questo incidono, oltre a fattori soci-economici ed allo stato di salure del paziente, anche i tempi di intervento. In media in Italia - continua la Beltramini - nel mese successivo alla diagnosi il tasso di decesso è di circa il 4,89 per cento, mentre se i pazienti fossero trattati in un’ortopedia virtuale di eccellenza (con interventi entro le 48 ore dall’incidente) sarebbe dello 0,18 per cento. In altre parole se tutti i pazienti italiani fossero trattati come nei centri migliori, invece di 3.293 morti ce ne sarebbero 121». Per quanto riguarda il tempo medio di attesa dalla frattura del femore all’intervento chirurgico, nell’ospedale di Boscotrecase è di appena 5/6 giorni, rispetto ai 6/14 giorni degli ospedali sopra menzionati. Soddisfazione da parte del primario del reparto ortopedia dell’ospedale boschese, Gaetano Sannino (foto). «Un dato sorprendente che neppure noi immaginavamo - afferma - ma che dimostra la professionalità e l’impegno con cui opera tutto il personale medico e paramedico del reparto. Il dato sulla bassa percentuale di mortalità dei pazienti operati nella nostra struttura, è per noi motivo di orgoglio e gratificazione e ci spinge a fare sempre meglio per il futuro». Il reparto ortopedico guidato dal dott. Sannino, è composto dai medici Maurizio Ciniglio, Roberto Cirillo e Andrea Pascale. Ma vi prestano servizio anche quindici infermieri, coadiuvati dal caposala Alfonso Lettieri. «I dati emersi dall’inchiesta di Focus - spiega il dottore Giuseppe Orilio del servizio di anestesiologia e rianimazione dell’ospedale boschese - premiano gli sforsi compiuti dalla nostra struttura in vista del miglioramento dei servizi sanitari offerti all’utenza. I risultati raggiunti assumono ulteriore valenza se si considera che l’ospedale di Boscotrecase ancora non dispone di una unità di terapia intensiva e rianimazione». ANTONIO GAGLIARDI