A cura della Redazione
Messa solenne presieduta da monsignore Antonio Di Donna (foto), Vescovo Ausiliare di Napoli. Al Santuario dello Spirito Santo si sono chiusi, il 28 maggio scorso, i solenni festeggiamenti in onore della Madonna di Fatima, la cui statua è rimasta esposta per una settimana nella chiesa del Carmine. Quest’anno la celebrazione delle Messe e la recita delle preghiere per la Madonna hanno avuto un’impronta diversa per alcune novità volute da Don Pasquale Paduano. La settimana, infatti, è stata densa di eventi religiosi, con la celebrazione di molti battesimi, tantissime comunioni, più di cento cresime e la solenne Veglia di Pentecoste con i giovani. Durante l’omelia, mons. Di Donna ha parlato di Maria, madre di Gesù, ed ha commentato in modo particolare il Vangelo di Luca. All’ Angelo che le chiede di diventare la Madre di Gesù, Maria, che vuole capire , domanda: «Come accadrà questo ?». E l’Angelo: «Ad opera dello Spirito Santo». Maria si affida alla volontà del Signore, così si adempie quanto le Scritture avevano profetizzato. Ella diventa la mamma di Gesù, del Dio incarnato, e, come lui, mette la sua vita al servizio della salvezza degli uomini. Con Maria costruiamo la speranza per la nostra città, «la voglia di ripresa e rinascita è tanta, perché la Chiesa non si rassegnerà mai a considerare Torre Annunziata e le città napoletane una storia finita male», ha detto mons. Di Donna. «La speranza - ha poi aggiunto il prelato - ha bisogno di diffondersi,di invadere a fondo ogni palmo della nostra città, ed alla sua luce dovrà alimentarsi la fiaccola di un percorso verso un autentico riscatto morale, culturale e civile di cui la città ha un disperato bisogno». Dopo la Messa si è tenuta la processione con la fiaccolata fino allo Spolettificio, il falò delle letterine, e, infine, la Statua della Madonna di Fatima è partita fra uno sventolio di fazzoletti bianchi in segno di saluto. ANNA ARICO’