A cura della Redazione
E adesso chi ci racconterà il nostro passato? Chi ci svelerà i segreti degli angoli più remoti di Torre Annunziata? Chi illuminerà con le sue ricerche appassionate intere zone della città sepolte dall’incuria e dalla dimenticanza? E’ morto Salvatore Russo, il professore, inarrivabile nel rendere semplici e comprensibili le funzioni matematiche e nel ripercorrere le tracce della nostra memoria. Solo un’equazione non gli è mai riuscita: Torre Annunziata come la città dei suoi (e dei nostri) sogni. Ma l’incognita che impedisce di progredire è irrisolvibile. Apparteneva a una generazione che le ha viste tutte: dall’età d’oro dei pastifici, alla lenta decadenza; dalla guerra ai fermenti del dopoguerra; dall’illusione legata all’industrializzazione alla inesorabile crisi con i disperati tentativi di rianimazione. Per una vita ha coltivato il piacere della scrittura, eppure aveva scelto una formazione scientifica, condividendo la doppia passione con le menti migliori di quella Torre lontana: Giovanni Di Martino, l’Ingegnere, e i Professori Fioravante Meo e Nardino Sfera. Hanno indagato la storia cittadina, rovistando soprattutto tra gli archivi delle nostre chiese, patrimonio dal valore inestimabile di cui solo loro conoscevano le straordinarie potenzialità. Non era forse lì, nelle parrocchie, che si era sviluppata la tradizione storiografica? Perché mai interrompere quel filone? A queste domande hanno dato risposta le decine di pubblicazioni (edite spesso dal benemerito Pasquale D’Amelio) che oggi consentono di rivisitare il nostro piccolo mondo torrese. L’insegnamento diventa così la sintesi perfetta, e chiunque abbia avuto la fortuna di incrociarlo in una delle tante aule frequentate dal Professore Russo ne conserva l’esempio di estremo rigore: a tutti sarà stata utile per la vita, ancor più dei principi dell’aritmetica e della stringente logica dei teoremi. Resta memorabile il momento in cui si toglieva gli occhiali e - il tono di voce improvvisamente basso - fulminava con una battuta chi stava violando la solennità di una spiegazione. Se toccava a te quel disonore, ne uscivi annichilito. Che lezione! Anche per questo dobbiamo a Salvatore Russo, grande torrese, un gigantesco grazie. MASSIMO CORCIONE