A cura della Redazione
Tre giorni di sensibilizzazione sul tema dell’acqua pubblica. L’inizativa di Sinistra Ecologia e Libertà ha visto raccogliere, lo scorso weekend, oltre cinquemila firme di cittadini in dodici Comuni della fascia costiera e dell’area vesuviana, tra cui anche Torre Annunziata. Una petizione per affermare il principio che «l’acqua non non è una merce, ma un bene comune». Lunedì 12 marzo, poi, manifestazione conclusiva al Circolo Professionisti e Artisti di Torre Annunziata, con la partecipazione di Massimo Manna, coordinatore del circolo oplontino “Sandro Pertini” di SEL, Tonino Scala, responsabile Enti Locali SEL, Bruno Miccio, sindacalista, e Arturo Scotto, segretario regionale dei vendoliani. Al covegno è intervenuto anche il candidato sindaco del Nuovo Centrosinistra, Antonio Gagliardi. «Ci batteremo - ha dichiarato il segretario Scotto - per ribadire la necessità di ritornare alla pubblicizzazione nel settore idrico. L’acqua è un bene comune e come tale va tutelato». «Con la petizione - ha spiegato Scala - intendiamo chiedere alla Gori, la società che gestisce il servizio idrico, di ridurre le tariffe, aumentate a partire dallo scorso agosto. Questo in spregio alla volontà popolare, che al referendum del 12 e 13 giugno 2011 aveva sancito la schiaccinate vittoria dei “Sì” per il ritorno alla pubblicizzazione dell’acqua e all’abolizione della quota del 7 per cento relativa alla remunerazione del capitale investito, ed inclusa invece nelle bollette. A Torre Annunziata, il consigliere Andrea Fiorillo aveva già chiesto di inserire nello Statuto comunale il diritto all’acqua pubblica per tutti i cittadini. La nostra battaglia per affermare questo diritto - conclude Scala - sarà uno dei capisaldi del programma elettorale alle prossime elezioni amministrative, che vedono impegnata SEL al fianco del candidato sindaco Antonio Gagliardi». Ed è proprio Gagliardi a ribadire l’importanza di questo tema. «Ritengo che l’iniziativa di Sinistra Ecologia e Libertà sia lodevole - ha affermato il candidato sindaco del Nuovo Centrosinistra -. La Gori ha completamente disatteso l’esito referendario, aumentando le tariffe. Questo, in un’economia già depressa come quella di Torre Annunziata, non fa altro che ridurre ulteriormente il già fragile potere d’aqcuisto delle famiglie torresi. Bisognerebbe rivedere l´impostazione data ai consorzi come l’ATO 3, che gestiscono in chiave privatistica un servizio fondamentale come l’acqua, avocando a sè un diritto sacrosanto dei cittadini». Bruno Miccio si è poi soffermato sulla commistione in Campania tra la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e quello dell’acqua. «La camorra - ha affermato Miccio - ha intuito che questi sono settori strategici da controllare per fare business. L’inchiesta sullo sversamento di percolato nel depuratore, che ha portato a diversi arresti, è l’emblema di tutto questo. E’ poi paradossale che il consorzio ATO 3 Campania, che raggruppa 76 Comuni dell’Ambito Sarnese-Vesuviano, abbia come soggetto gestore del servizio idrico integrato proprio la Gori SpA. Vale a dire che i Comuni consorziati sono i soggetti di maggioranza, ma a decidere è il socio di minoranza. Infine, è quantomeno singolare che la decisione di aumentare le tariffe sia stata adottata nell’assemblea dell’ATO 3 dell’agosto scorso, quando in pratica l’attenzione dei cittadini è più bassa perché molti di loro già in vacanza».