A cura della Redazione
I giovani per il riscatto del territorio. Questa mattina, le strade di Torre Annunziata sono state invase da un centinaio di studenti, ai quali si sono uniti anche semplici cittadini, che hanno manifestato per chiedere la ripaertura di via Sepolcri e l’installazione del ponte, abbattuto nel 2006 per consentire i lavori alla terza corsia dell’autostrada Napoli-Pompei-Salerno, e mai più ricostruito. Da allora, è iniziato il calvario dei residenti della zona, specie quelli del quartiere del Lazzaretto, costretti a giri “panoramici” per raggiungere le loro abitazioni a causa dell’interruzione della strada. Ma anche di tutte quelle persone che devono recarsi al cimitero oplontino o all’ospedale. La mobilitazione è stata organizzata dal Collettivo Area Vesuviana, che nei giorni scorsi aveva dato vita ad un’altra iniziativa simile per denunciare i ritardi nella ricostruzione del ponte di via Sepolcri. Il corteo, partito alle 9 dall’incrocio tra via Veneto e via Sepolcri, ha poi proseguito lungo corso Umberto I, giungendo nei pressi del Tribunale di Torre Annunziata. Traffico in tilt per alcune ore in tutta Torre Annunziata. Ad accompagnare i manifestanti, un fitto cordone formato da agenti di polizia, carabinieri e vigili urbani. Insieme agli studenti, tra cui quelli dell’Isis Pitagora e dell’Istituto “Marconi”, anche i rappresentanti del Comitato Pro Maresca di Torre del Greco, che si battono per scongiurare il ridimensionamento della struttura ospedaliera della città corallina, e gli esponenti dei comitati in lotta contro le discariche del Parco Nazionale del Vesuvio e la possibile realizzazione del sito di conferimento deli rifiuti indifferenziati a Villa Inglese, nella città corallina. Solidarietà anche dai commercianti torresi, che hanno simbolicamente appoggiato la protesta abbassando le serrande. Insomma, una giornata all’insegna della lotta pacifica per l’affermazione dei propri diritti quali la salute, l’ambiente e, naturalmente, il diritto alla mobilità sul territorio, messa in ginocchio proprio dalla chiusura cronica di via Sepolcri. La manifestazione è stata anche l’occasione per i giovani di urlare la loro rabbia contro la crisi economica che sta mettendo in ginocchio l’Italia e, soprattutto, la nostra città. “Noi la crisi non la paghiamo”, “Vergogna, vergogna”, “Basta con le tasse”. Questi gli slogan lanciati dai manifestanti. Che non hanno mancato di sottolineare, inoltre, il loro disprezzo per la camorra e la mala politica. «Il Collettivo Area Vesuviana è un movimento apolitico - spiegano i promotori dell’iniziativa -, formato da lavoratori, precari, disoccupati e pensionati. Con il corteo di oggi abbiamo voluto dare voce alla coscienza della città che si ribella alla camorra, al malgoverno e ai soprusi delle Istituzioni che non preservano i diritti più elementari di noi cittadini». Una volta giunti nei pressi del Palazzo di Giustizia, i ragazzi hanno inscenato un sit-in. Tutti seduti in terra ad ascoltare le testimonianze dei vari rappresentanti dei comitati che hanno aderito alla manifestazione. Una delegazione, infine, è stata ricevuta al Tribunale dal Procuratore Capo. Intanto, il Collettivo Area Vesuviana ha indetto una mobilitazione unitaria per il prossimo 15 febbraio dinanzi alla sede della Regione Campania.