A cura della Redazione
Non ci stanno i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil a passare per coloro che hanno condiviso il bilancio di previsione 2011 del comune di Torre Annunziata. "Non abbiamo stipulato alcun accordo con la Giunta - hanno detto -, abbiamo solo partecipato ad un incontro il mese scorso, ma tutt´ora stiamo ancora in attesa di una convocazione". Convocazione che non ci sarà, visto che oramai la proposta di bilancio è stata già approvata dalla Giunta. Ma lo stesso incontro del 18 luglio scorso tra l´assessore al Bilancio Enzo Ascione e le parti sociali non avrebbe potuto determinare un bel nulla, visto che la delibera era stata approvata in Giunta 18 giorni prima, il 30 giugno. «L´unico accordo che abbiamo sottoscritto - dicono i sindacati - è stato quello con stipulato nel 2010 con l´assessore al Bilancio Antonio Gagliardi, e che prevedeva uno stanziamento in bilancio di 500 mila euro per tutta una serie di agevolazioni sulla tarsu per determinate categorie di persone». Vediamo quali erano: a) Esenzione totale della Tarsu limitatamente ai locali destinati ad abitazioni principali ed occupati da: 1) nuclei familiari che risultano nullatenenti e vivono in condizioni di indigenza totale, accertata e certificata dai servizi sociali, nonchè certificata dal reddito Isee pari a 0; 2) nuclei familiari che vivono in abitazioni costituite da un unico vano, senza accessori o con accessori nello stesso vano, con una superficie complessiva non superiore ai 30 metri quadrati. Le caratteristiche dell’abitazione devono risultare dalla documentazione allegata dal richiedente (planimetria certificata) o da accertamento sul posto effettuato dal personale indicato dal Dirigente dell’Ufficio Tributi. b) Riduzione della Tarsu nella misura del 50 per cento, limitatamente ai locali destinati ad abitazioni principali, occupati da nuclei familiari i cui componenti siano titolari di reddito derivante esclusivamente da pensioni il cui ammontare complessivo non sia superiore ad euro 8.000,00, rilevato mediante il calcolo dell’Isee. c) Riduzione della Tarsu, limitatamente ai locali destinati ad abitazioni principali occupati da nuclei familiari che versano in particolari condizioni di disagio economico-sociale rilevate mediante il calcolo dell’Isee ed accertato dai servizi sociali, nella misura seguente: 1) 50 per cento in presenza di Isee da 1 a 2.500,00 euro: 2) 30 per cento in presenza di Isee superiore a 2.500,00 euro e fino a 5000,00 euro. d) Riduzione della Tarsu nella misura del 30 per cento limitatamente ai locali destinati ad abitazioni principali occupati da: 1) nuclei familiari composti da una sola persona; 2) nuclei familiari con all’interno un lavoratore in cassa integrazione o in mobilità il cui reddito familiare complessivo sia costituito esclusivamente dal reddito derivante dai suddetti ammortizzatori sociali. e) Riduzione della Tarsu nella misura del 50 per cento per i locali ed aree scoperte occupati da organizzazioni di volontariato disciplinate dalla legge n. 266/91 ed iscritte nell’apposito registro tenuto dalla Regione Campania ai sensi dell’art. 6 della suindicata legge. f) Riduzione della Tarsu, per i locali destinati ad uso commerciale, artigianale e di servizi presenti nella Zona Franca Urbana, introdotta con delibera di Consiglio Comunale n. 27 del 17 luglio 2008 nella seguente misura: 1) 50 per cento per le imprese commerciali, artigianali e di servizi che abbiano iniziato l’attività a partire dal 1 gennaio 2008; 2) 10 per cento per le imprese commerciali ed artigianali che abbiano iniziato l’attività precedentemente all’anno 2008. In entrambi i casi, la riduzione della Tarsu si applica a partire dall’anno della richiesta di riduzione da parte delle imprese. g) Esenzione della Tarsu relativa ai locali in cui l’imprenditore esercita la sua attività economica, quando lo stesso abbia denunciato fenomeni di racket e/o usura. h) Riduzione della Tarsu, nella misura seguente limitatamente ai locali destinati ad abitazione principale occupati da nuclei familiari con all’interno una persona affetta da invalidità civile pari al 100 per cento, così come da certificato dell’Azienda Sanitaria Locale: 1) 40% per i nuclei familiari con un reddito complessivo non superiore ad Euro 25.000,00; 2) 20% per i nuclei familiari con un reddito complessivo superiore ad Euro 25.000,00. «Non potremmo mai sottoscrivere un accordo - concludono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil - che non contempli quanto già è stato deciso con l´allora assessore Gagliardi nel 2010. Questa è la riprova che non esiste nessuna nostra "benedizione" al documento di programmazione economico-finanziaria del Comune».