A cura della Redazione
La storia si ripete ogni qualvolta che i cittadini sono chiamati alle urne, sia quando si tratta di rinnovare gli organismi istituzionali sia per pronunciarsi sui quesiti referendari. Parliamo della nomina degli scrutatori delle 52 sezioni elettorali del comune di Torre Annunziata, che vengono scelti dalla Commissione Elettorale, dietro suggerimento degli stessi consiglieri comunali. Questo metodo utilizzato dà luogo a continue polemiche, perché, secondo i critici, le persone che vengono indicate sono sempre le stesse e tutte raccomandate dai politici. Negli anni addietro, invece, la legge n. 95/1989 prevedeva che la nomina avvenisse con un sorteggio pubblico tra tutti coloro che erano iscritti nell’Albo unico degli scrutatori. Tale legge è stata poi sostituita da un’altra (la n. 270 del 2005), la quale prevede che la “chiamata” sia diretta e nominativa, ovvero non casuale. La riforma segna, quindi, un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva una ripartizione degli scrutatori proporzionale ai voti dei partiti ottenuti nella precedente elezione. Quest’anno, l’associazione Oplontiamo ha raccolto circa 400 firme tra i cittadini di Torre Annunziata per chiedere che la nomina degli scrutatori avvenisse mediante un sorteggio pubblico. Ma la risposta della politica non c’è stata. Tutto si è svolto come negli anni precedenti: ciascun consigliere ha indicato quattro nominativi (quelli della maggioranza anche qualcuno in più) ed alla fine la Commissione ha proceduto alle nomine, che sono state ufficializzate martedì 24 maggio. E subito dopo è scoppiata la polemica. Dura la presa di posizione di Oplontiamo, che ha dichiarato attraverso un suo rappresentante che «ben 61 scrutatori su 157 sono stati “confermati” rispetto alle elezioni regionali del marzo 2010. La nostra indagine proseguirà anche sulle tornate precedenti. Senza voler demonizzare nessuno, appare evidente che la proposta da noi avanzata di effettuare un sorteggio pubblico avrebbe garantito almeno la possibilità teorica di ridurre questo numero che sfiora il 40 per cento!». La rubrica “Dite la Vostra” di torresette.it è stata subissata di messaggi nei quali si denunciava che, negli ultimi anni, ad essere nominate erano state sempre le stesse persone. Il consigliere comunale di SEL, Andrea Fiorillo, ha messo a disposizione le “sue” quattro nomine sorteggiandole tra una decina di pretendenti che non avevano mai svolto la funzione di scrutatore. Poi, il giorno dopo, una volta che laCommissione Elettorale aveva ufficializzato l’elenco dei 157 prescelti, si è scagliato contro i suoi colleghi. «La tabella che ho qui davanti - ha affermato - evidenzia in modo palese come una buona parte dei consiglieri comunali ha indicato sempre gli stessi nominativi nelle ultime elezioni. Coloro che sono stati nominati saranno anche bisognosi, non lo metto in dubbio, ma ciò dimostra ancor di più che chi non ha un santo in paradiso non va da nessuna parte». E poi la stoccata finale. «I consiglieri Raffaele De Stefano, Angelo Stanzione, Domenico Solimeno, Antonio Amura, Luigi Monaco, Carmine Fabbrocini, Aldo Ruggiero, Michele Pinto, Ciro Portoghese e, perfino il sindaco Starita, hanno indicato dal 2007 al 2011 sempre gli stessi nominativi. Il comportamento dei miei colleghi - conclude Fiorillo - è da stigmatizzare ed è opportuno che i cittadini lo sappiano». A far discutere non è la legittimità delle nomine, bensì l’opportunità di adottare un metodo che possa creare disparità di trattamento tra i cittadini, alimentando inoltre il fenomeno del clientelismo. In una realtà come la nostra, dove la disoccupazione ha raggiunto livelli preoccupanti, anche cento o duecento euro possono rappresentare una boccata d’ossigeno per le fasce più disagiate della popolazione. ENZA PERNA (dal settimanale TorreSette del 27 maggio 2011)