A cura della Redazione
Acquistare il cinema Moderno per poi abbatterlo potrebbe apparire una decisione incomprensibile e antieconomica. E molto facile risentirsi per la scelta di cancellare dalla memoria storica della città un struttura che ha visto generazioni di torresi assistere alla proiezioni di film ed a rappresentazioni teatrali prima della chiusura definitiva delle attività agli inizi degli anni 80. Una cinema divenuto col tempo simbolo del degrado di una città che non riesce proprio a decollare. Dellacquisto del cinema Moderno da parte del comune di Torre Annunziata se ne parla da oltre un decennio, ma lincertezza sulla sua destinazione duso, oltre alla mancanza di fondi per la sua ristrutturazione, ne ha frenato sempre loperazione. Oggi largomento è divenuto dattualità perchè la Giunta comunale ha approvato una delibera con la quale si chiede alla Regione Campania un finanziamento di 3,4 milioni di euro per la riqualificazione di piazza Nicotera. E il progetto prevede anche labbattimento del cinema Moderno. A tale proposito vorrei fare delle considerazioni personali. E innegabile che abbattere un edificio costruito ai primi anni del 900 può sembrare una follia, ma bisogna vedere oggi cosè il Moderno: una struttura fatiscente che si regge appena in piedi. Poco più di un capannone industriale. E lopera di restyling comporterebbe, oltre al costo dellacquisto, limpiego di ingenti risorse economiche che il Comune non dispone. Lex assessore Enzo Celone ne quantificò la somma in oltre 3 milioni di euro. Ma anche ammesso che si riuscisse a riqualificare la struttura, della qual cosa nutro molti dubbi visto che per ristrutturare Palazzo Criscuolo ci sono voluti 5 anni e lopera non è ancora terminata, con costi lievitati allinverosimile, su chi ricadrebbe lonere della gestione? Oggi i promotori culturali vivono momenti di grandi difficoltà, anche per i tagli del governo centrale al settore della Cultura. Inoltre, il regolamento di cui al decreto del Ministro per i beni e le attività culturali 4 novembre 1999, n. 470, stabilisce i criteri e le modalità di erogazione di contributi a favore delle attività teatrali. Ebbene, le disposizioni in esso contenute impediscono laccesso al contributo statale agli organismi teatrali che non abbiano conseguito la personalità giuridica entro il 31 dicembre 2002. Quindi senza contributi, come si riesce a gestire e a far quadrare i conti di unattività teatrale? Si ha lidea delle spese per mantenere aperta e funzionale una struttura di tal genere? Certo, la Cultura è senzaltro il volano socio-economico di un Paese e contribuisce al processo di sviluppo di un territorio, ma se è fittizia a cosa serve? Quindi la soluzione più concreta, secondo me, è lacquisto del cinema Moderno da parte del Comune per riqualificare piazza Nicotera; poi prevedere il suo abbattimento e realizzare una piazza pedonale con al centro un piccolo anfiteatro dove poter dar luogo a rappresentazioni e spettacoli.
ANTONIO GAGLIARDI
LE OPINIONI
Larticolo apparso sul numero scorso di TorreSette, relativamente al cine-teatro Moderno e allabbattimento della struttura, ha suscitato un forte dibattito ed ha sollevato notevoli polemiche, anche su Dite la Vostra, la rubrica di torresette.it. Al riguardo, abbiamo raccolto tre opinioni:
Giosuè Starita, sindaco di Torre Annunziata. «Preserveremo la facciata del Moderno e non procederemo allabbattimento integrale della volumetria. E poi ci sarà comunque una sala teatrale, anche se più piccola ed adeguata alle esigenze della città. Sarà ampliato lo spazio di pedonalizzazione con la creazione a sud del corso, lato mare, di un corridoio di collegamento direttamente con piazza Nicotera. In definitiva ci sarà una rivalutazione del centro storico, una maggiore fruibilità di tutta larea, una diversa vitalità e vivibilità che favoriranno gli spazi di aggregazione».
Enzo Celone, noto scenografo.
«Per me è una follia pensare di abbattere un edificio storico. Bisogna mettere in campo un progetto serio per reperire i fondi per la sua ristrutturazione. Se così non fosse, i proprietari potrebbero intentare unazione legale contro il Comune. Comunque non possiamo cancellare dalla nostra memoria un cine-teatro che ha visto esibirsi attori del calibro di Totò e Nino Taranto».
Mirella Azzurro, presidente dellArcheoclub Mario Prosperi.
«Propenderei per la ristrutturazione del Cinema Moderno, anche se so benissimo che ci vorrebbero cospicui fondi. Oltre alla sua destinazione naturale, la struttura potrebbe essere utilizzata come laboratorio teatrale per le scuole. Se poi riuscisse a decollare finalmente il progetto del museo virtuale nellex stazione delle Ferrovie dello Stato, ecco allora che si potrebbe avere un rilancio della cultura nella nostra città».
SALVATORE CARDONE
(Dal settimanale TorreSette del 10 dicembre 2010)