A cura della Redazione
Nella puntata di “Ballarò” del 23 novembre scorso, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intervenuto, con una telefonata, per dire la sua sull’emergenza rifiuti in Campania. Tra le altre cose, ha anche affermato di aver risolto in pochi giorni il problema della discarica cava Sari a Terzigno. A tal proposito, sono opportune alcune valutazioni. Innanzitutto, c’è da dire che se non ci fossero state continue proteste delle popolazioni locali, che durano ormai da alcuni mesi, avremmo assistito anche allo scempio dell’apertura di una seconda discarica, cava Vitiello, molto più estesa della prima e ritenuta la più grande d’Europa. Se si è evitato questo pericolo, disinnescando una vera e propria “bomba ecologica” di enormi dimensioni, lo dobbiamo all’azione congiunta degli abitanti e degli amministratori di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, ai quali non è mancata la solidarietà di Torre Annunziata. Senza considerare l’appoggio mediatico ricevuto da televisioni e giornali che hanno dato grande evidenza a questo problema, a livello nazionale ed internazionale. Quanto alla cava Sari, ancora aperta, e nella quale si continuano a sversare rifiuti, essa ha provocato un elevato e negativo impatto sull’ambiente e sull’economia locale. Non dimentichiamo che è situata all’interno del parco Nazionale del Vesuvio, area protetta, nella quale era impensabile ed impossibile, fino a qualche anno fa, scaricare spazzatura! E poi, in prossimità di questa discarica ci sono vigneti, dai quali si produce il famoso Lacryma Christi, e coltivazioni di alberi da frutta che hanno subito danni rilevantissimi. E, inoltre, ristoratori e albergatori della zona hanno visto ridotte fortemente le prenotazioni, con ripercussioni occupazionali notevoli. Chi risarcirà agricoltori e operatori economici che svolgono attività nella zona? Ancora oggi, inoltre, i miasmi provenienti da cava Sari si diffondono per chilometri e chilometri nei territori circostanti e quindi il problema del “fetore” non è stato ancora risolto e restano per di più inalterate le precarie condizioni igienico-sanitarie della zona circostante lo sversatoio. Ma un ulteriore dilemma persiste e crea forti preoccupazioni tra gli abitanti dei comuni vesuviani. Ed è rappresentato da una domanda insistente ed inquietante: cosa è stato “seppellito”, oltre alla spazzatura, a cava Sari? Ci sono anche rifiuti pericolosi e nocivi in quella discarica? Le falde acquifere sono irrimediabilmente inquinate? E quando ci sarà la bonifica della cava? Interrogativi angosciosi che si aggiungono ai problemi ancora irrisolti. Perciò l’intervento di Silvio Berlusconi a “Ballarò” non è stato risolutivo e non ha sciolto tutti i dubbi. E’ anche per questo motivo che le Mamme Vulcaniche hanno chiesto di intervenire martedì prossimo alla trasmissione per dire la loro e, se verranno invitate, faranno sentire la versione dei fatti di chi ha vissuto in prima persona il dramma rifiuti. E questa volta il presidente del consiglio non potrà sottrarsi alle loro domande, come ha fatto con il conduttore del programma Giovanni Floris. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 26 novembre 2010) © Riproduzione riservata