A cura della Redazione
La Procura della Repubblica di Nola, che sta indagando sull´ordinanza emessa dal sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio (foto), con la quale è stata disposta la chiusura di cava Sari, ritiene il provvedimento "del tutto privo di riscontri documentali". Secondo i magistrati, infatti, non c´è, in sostanza, un nesso tra l´inquinamento delle falde acquifere, così come risulata dalle analisi effettuate dall´Arpac, e la presenza della discarica. Inoltre, "una siffatta ordinanza - si legge nella nota a firma del Procuratore Paolo Mancuso, consultabile per intero sul sito www.vesuvionline.ilcannocchiale.it - produce allarme ingiustificato e blocca il servizio pubblico di conferimento di rifiuti per centinaia di migliaia di cittadini, determinando una immaginabile gravissima ricaduta sulle condizioni, già gravi, della situazione igienica dei Comuni interessati". Ecco spiegato, dunque, l´avviso di garanzia ricevuto da Auricchio per interruzione di pubblico servizio. Infine, la Procura ha incaricato il Corpo Forestale dello Stato di "operare un controllo giornaliero sulla regolare gestione della discarica, con particolare riferimento ai conferimenti massimi consentiti, alla provenienza degli autocompattatori, all´inizio e alla fine dei lavori di copertura dei rifiuti conferiti ed al corretto smaltimento del percolato".