A cura della Redazione
Ci risiamo. Dopo Beppe Grillo, ecco Vittorio Feltri ad adoperare Torre Annunziata come termine di paragone dispregiativo, criminale. Il direttore de “Il Giornale”, nel suo editoriale di questa mattina, attacca duramente l’intervento di Roberto Saviano alla trasmissione “Vieni via con me” e, in un passaggio del servizio, sottolinea: “Se il tessuto sociale è sano, le mafie subiscono il fenomeno naturale del rigetto. Se non è sano, vince il cancro; che in effetti ha vinto in Sicilia, in Campania e in Calabria. Si calmi, signor Gomorra. Sondrio non è Casoria. Como non è Torre Annunziata. Brescia non è Corleone. Il Nord ha le sue rogne e se le gratta. Lei si gratti le sue e non si illuda di potersi sentire meglio dicendo male di chi paga il conto per tutti, anche per i mafiosi e per quelli che li tollerano, rendendosi di fatto loro complice”. Feltri si schiera con il ministro Roberto Maroni e sponsorizza la sua rabbia per l´intervento di Saviano arrivando addirittura a proporre una raccolta di firme contro l´autore di "Gomorra": “La mafia tira, non solo di coca; è un argomento che, oltre a far girare le rotative della Mondadori, nella presente circostanza fa girare anche le balle a quelli del Nord, leghisti in particolare, accusati di ospitare in Padania il fior da fiore delle cosche. L’autore di Gomorra, con toni ispirati da guru, fra un sospiro e un pianto dice che la criminalità terrona ha sfondato la linea del Po e, prossimamente, sfonderà quella del Piave. Non è lecito dire che la mafia corteggia la Lega e che questa ci marcia. Quando mai? Ovvio che il denaro sporco vada dove lo porta l’interesse. Se è per questo va anche in Germania, camminando con le gambe della ‘ndrangheta; ed è andato ovunque, perfino negli Stati Uniti, figuriamoci se non ha fatto una capatina in Lombardia e dintorni. Ma da qui ad affermare che la criminalità organizzata sia pappa e ciccia con le «camicie verdi» ce ne corre. Saviano dovrebbe sapere che il terreno di coltura della violenza sono la miseria, la disoccupazione, la cattiva amministrazione, la debolezza sociale, la rassegnazione e la mancanza di coraggio. Non a caso la massima concentrazione di delinquenti si registra nelle zone abbandonate e meno reattive del Mezzogiorno”. Quindi, Torre Annunziata nel vocabolario di Vittorio Feltri significa miseria, disoccupazione, cattiva amministrazione, debolezza sociale, rassegnazione e mancanza di coraggio. Riusciremo mai a dimostrare al direttore de “Il Giornale” di essere titolari di concetti opposti?